Perché non ci sarà una nuova edizione ridotta della DDC in italiano e perché passare alla WebDewey

Autori

  • Piero Cavaleri Università LIUC. Biblioteca Mario Rostoni

DOI:

https://doi.org/10.2426/aibstudi-11536

Parole chiave:

webdewey, dewey decimal classification, classification systems

Abstract

La disponibilità della WebDewey in lingua italiana ha determinato la decisione – da parte dell’Associazione italiana biblioteche – di non pubblicare un’edizione cartacea della 23a edizione. La WebDewey italiana infatti copre per intero la 23a edizione e tutte le modifiche successive. Quella che attualmente rimane scoperta è la 15a edizione ridotta, molto usata nelle biblioteche civiche italiane: il processo di derivazione dell’edizione ridotta da quella integrale, infatti, è oneroso e complesso, e non sono pochi gli svantaggi dell’utilizzo dell'edizione ridotta per cataloghi di collezioni superiori ai 20.000 documenti. La WebDewey mette a disposizione, per ciascun numero, la segnalazione del punto di segmentazione, in modo da agevolare la scelta di numeri più brevi – specie per la collocazione – senza tuttavia perdere la possibilità di dare all’utente un’informazione approfondita sul soggetto dell’opera. Viste le limitate risorse disponibili, il calcolo dei costi/benefici va sicuramente a favore di un investimento per mantenere aggiornata la WebDewey italiana, rinunciando alla traduzione della 15a edizione ridotta e dei suoi aggiornamenti.

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Biografia autore

Piero Cavaleri, Università LIUC. Biblioteca Mario Rostoni

curatore WebDewey

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Pubblicato

05-12-2016

Come citare

Cavaleri, P. (2016). Perché non ci sarà una nuova edizione ridotta della DDC in italiano e perché passare alla WebDewey. AIB Studi, 56(3). https://doi.org/10.2426/aibstudi-11536

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