Nel Corsivo del terzo numero del 2015 Giovanni Di Domenico e Gabriele Mazzitelli, accomiatandosi dai lettori di AIB studi, hanno annunciato il passaggio di consegne nella direzione scientifica della rivista.
L'incarico che il CEN dell'Associazione ci ha affidato, se da un lato ci onora perché ci offre la possibilità di renderci utili nei confronti del variegato mondo dei bibliotecari e della biblioteconomia italiana, dall'altro è da noi percepito come una grossa responsabilità a causa del difficile momento che le nostre istituzioni culturali stanno attraversando e per le aspettative, soprattutto dei più giovani, che sono state a lungo frustrate e che, proprio per questo, appaiono decisamente alte, nonché assolutamente legittime.
Non essendoci mai in precedenza cimentati con un ruolo di questa natura, abbiamo particolarmente apprezzato le manifestazioni di incoraggiamento che ci sono state rivolte da numerosi colleghi fin dal principio di questa avventura. Cercheremo di far tesoro dei loro consigli, nonché di quelli dei nostri predecessori.
A questi ultimi va il merito di aver svolto un ottimo lavoro nei cinque anni della loro direzione. La conversione in formato elettronico del precedente Bollettino, il cambiamento di nome e di formato della rivista con la nascita di AIB studi, l'inclusione di AIB studi nel novero delle riviste di fascia A dell'ANVUR e, più di recente, gli accordi con Scopus e Web of science sono tra i risultati più significativi della loro direzione e documentano la cura e la professionalità che essi vi hanno profuso.
Nella preparazione di questo numero abbiamo peraltro sperimentato l'efficienza di una Redazione motivata e competente, il cui impegno - gratuitamente prestato alla rivista - costituisce un servizio che merita la gratitudine dell'intera comunità bibliotecaria.
Ci conforta, inoltre, la certezza di poter contare su un Comitato scientifico nel quale sono rappresentate, con sapiente equilibrio, le diverse anime della biblioteconomia, interpretate da esponenti di prestigio provenienti dal mondo dell'università e della professione.
Infine, confidiamo che tutti i lettori della rivista vogliano contribuire a indirizzare il nostro lavoro con la segnalazione di temi di interesse e di articoli, nonché con suggerimenti e critiche. Questa fattiva collaborazione è cruciale perché la rivista possa operare non soltanto a beneficio degli iscritti all'Associazione, ma di tutti coloro che operano nelle biblioteche o si stanno formando a questo fine, specialmente i più giovani, entusiasti e competenti, nei cui confronti vorrebbe fungere da ponte intergenerazionale.
A costoro soprattutto abbiamo pensato quando abbiamo proposto al CEN due novità, che siamo molto contenti siano state approvate, sia pure al prezzo di qualche sacrificio e di un certo aggravio di lavoro per la Segreteria nazionale.
La prima è che da questo numero la rivista è ad accesso aperto. La proposta di rimuovere anche l'ultimo embargo era già stata avanzata dalla precedente Direzione, ma aveva dovuto fare i conti con un momento di passaggio dell'Associazione e oggettive difficoltà economiche. Nell'attuale contesto ci è parso che la decisione di liberalizzare l'accesso alla rivista fosse diventata improrogabile per più ragioni, e d'altronde anche l'IFLA ha ripetutamente sollecitato l'adozione di strategie di OA. È innanzitutto coerente con la scelta di sottoporre la rivista al monitoraggio dei maggiori archivi citazionali internazionali. Inoltre, essa favorisce quelle aperture e collaborazioni con universi culturali affini, ma paradossalmente anche lontani, «convergenze parallele» le chiamava Stefano Vitali in un suo intervento anni fa, che trovano oggi fertili terreni di confronto e di intersezione nei tavoli di lavoro MAB e nei rapporti con l'universo Wikipedia. Infine, essa rientra perfettamente nella prospettiva di quella crescente attenzione alla qualificazione professionale, che rappresenta oggi una delle core activities dell'Associazione. Estendendo l'accesso anche a coloro che non sono iscritti all'AIB viene offerta alla comunità dei bibliotecari italiani l'opportunità di beneficiare delle riflessioni sui diversi aspetti della biblioteconomia, che la rivista si impegna a far circolare.
La seconda novità è, in qualche modo, conseguenza della precedente: la presentazione di proposte di articoli verrà sollecitata per mezzo di call for papers che ci impegniamo a pubblicare sulle più rappresentative liste di discussione nazionali e internazionali. Confidiamo, in questo modo, che venga promossa la conoscenza della rivista e che le collaborazioni si estendano a bibliotecari e studiosi anche di altri paesi.