di Lucia Sardo
Il 15 gennaio del 2016 Wikipedia ha festeggiato quindici anni di vita. Sembra che ci sia da sempre, e sembra sempre così quando qualcosa entra a far parte in modo radicato nelle abitudini. Come Google. Appare un passato lontanissimo il tempo in cui anche solo per connettere alla rete il computer si perdevano le ore e si sentiva il rumore del modem (e il telefono, l'unico, era inutilizzabile), e invece stiamo parlando di qualche decennio fa.
Wikipedia è diventata la soluzione a bisogni informativi estemporanei (quante discussioni iniziate con 'secondo te, quando...', 'ma l'ultimo film di...'), alla necessità di avere informazioni rapide su qualcosa, per avere un'idea su un argomento sconosciuto o quasi, trovare approfondimenti senza necessariamente dover passare per altre forme di ricerca. Una base di partenza solida e affidabile1. Questo è o vorremmo che fosse. Ed è questa la sfida che Wikipedia ha raccolto e sta cercando di vincere, con l'aiuto e la collaborazione di tutti coloro che volontariamente dedicano parte del proprio tempo a condividere conoscenze, competenze, capacità.
L'enciclopedia Wikipedia2 è uno dei progetti, il più famoso, della Wikimedia Foundation, società creata nel 2003 con «lo scopo di incoraggiare lo sviluppo e la diffusione di contenuti liberi in tutte le lingue, e fornire gratuitamente al pubblico l'intero contenuto dei suoi progetti wiki»3. Uno screenshot della pagina Wikipedia dedicata appunto alla Fondazione, dà l'idea dell'eterogeneità e della varietà dei progetti della 'galassia' Wikimedia.
I festeggiamenti per i quindici anni4 hanno evidenziato non solo i lati positivi dell'enciclopedia libera ma anche le possibili debolezze, o quantomeno il fatto che a causa dei cambiamenti tecnologici e dell'inevitabile emergere di una 'casta' di collaboratori di vecchia data, ci sia da parte dei più giovani una minore partecipazione attiva rispetto al picco avuto negli anni scorsi.
Andrew Lih, autore di un volume sulla nascita di Wikipedia, si interroga sulla sopravvivenza di Wikipedia in un articolo dedicato ai festeggiamenti per i suoi quindici anni. In particolare, e a titolo d'esempio, l'emergere degli smartphone come principale strumento per la connessione alla rete potrebbe avere un effetto negativo fortissimo sulle attività di Wikipedia, qualora non vengano fatti cambiamenti strutturali alle modalità di creazione e modifica delle voci5.
Le polemiche sulle modalità di inserimento di voci nell'enciclopedia, o sulle modalità di revisione delle voci hanno avuto negli ultimi tempi una certa risonanza mediatica (il caso dell'eliminazione della voce di Salvatore Aranzulla6, o i post di Karen Coyle su vari temi legati a Wikipedia7), polemiche che hanno preso il posto di quelle sull'affidabilità delle voci, e che si affiancano ad altre polemiche sulla scarsa partecipazione delle donne alle attività dell'enciclopedia, solo per citare qualche esempio8.
Non è la sede per approfondire questi aspetti, ma sicuramente la veloce panoramica presentata sopra può dare un'idea della realtà Wikimedia, e dei temi in discussione.
Tutto questo cosa ha a che fare con le biblioteche? Con il ruolo e la funzione delle biblioteche, in particolare delle cosiddette biblioteche pubbliche, che erano, con una certa dose di esagerazione, il luogo dove si poteva andare o si pensava di dover andare prima di avere Wikipedia a disposizione (per le prime tipologie di ricerca sopra dette)?
Sicuramente più di quanto si pensi, da un lato, e molto meno dall'altro, nonostante quanto si possa pensare, anche in questo caso.
Le parole di Andrea Zanni di quattro anni fa sembrano provenire da un passato più remoto. Scriveva infatti:
I rapporti fra Wikipedia e le biblioteche non sono mai stati fra i più idilliaci. L'enciclopedia online, scritta e gestita da volontari, viene spesso guardata con sospetto dai bibliotecari italiani, in compagnia di insegnanti e professori (per non parlare dell'editoria). Eppure, a guardarci bene, i punti di contatto sono molti. Entrambi si occupano di accesso alla conoscenza, e di conservazione della memoria. In ambito anglosassone l'acronimo GLAM (Galleries, Libraries, Archives, Museums) indica le 'istituzioni della memoria', e non a caso è a queste istituzioni che il movimento Wikimedia guarda con più interesse9.
Se Zanni sentiva la necessità di ricordare - alla comunità bibliotecaria - come era organizzata Wikipedia e come funzionava, forse un motivo c'era, ed è forse meglio non approfondirlo in questa sede.
L'impegno dei bibliotecari coinvolti in Wikipedia e dei wikimediani in questi quattro anni ha portato a una maggior consapevolezza della realtà Wikimedia e a far emergere la consapevolezza che una stretta collaborazione fra le due 'realtà' può portare a vantaggi per entrambe.
Wikipedia ha sviluppato, come ricordato dalle parole di Zanni, un progetto specifico per le istituzioni culturali; la pagina GLAM inglese, elenca tutti i progetti a livello globale e offre una panoramica interessantissima su quanto si sta facendo10.
Se invece guardiamo anche solo la pagina GLAM di Wikipedia Italia potremmo passare le ore prima di aver finito di leggere le pagine dedicate ai progetti e di aver dato una superficiale occhiata a quanto è stato fatto ed è in corso d'opera11.
Fatta questa premessa, a oggi, qual è il rapporto fra Wikipedia e le biblioteche? E soprattutto, qual è il rapporto con tutte le iniziative confluite sotto l'egida di Wikimedia?
Innanzitutto, i progetti GLAM. La documentazione sul sito Wikipedia è ricchissima e può creare un po' di scoramento a una prima impressione, ma vale la pena dedicare del tempo alla lettura di quanto presente, per avere un'idea più chiara delle modalità di lavoro e di organizzazione del lavoro in Wikipedia.
Abbiamo già accennato alla pagina dedicata al progetto GLAM; per quanto riguarda lo specifico delle biblioteche, i progetti sono descritti dettagliatamente nelle relative pagine web12.
In Italia si hanno progetti a livello nazionale, che vedono il coinvolgimento di due delle principali istituzioni italiane, l'ICCU13 e la BNCF14, e progetti locali, con il coinvolgimento di biblioteche pubbliche e universitarie15.
I primi sono progetti di grande importanza e rilevanza, che vanno ad arricchire il panorama informativo offerto agli utenti e ai bibliotecari stessi, favorendo la condivisione di risorse, e l'arricchimento delle informazioni presenti nei record bibliografici e nelle voci Wikipedia, con un reciproco positivo effetto per entrambe le realtà.
Negli ultimi mesi la discussione sull'argomento ha visto un paio di interessanti spunti che parzialmente riportiamo, ovvero la parte del piano strategico per il 2016/2017 della Wikimedia Foundation sul progetto GLAM16, e l'articolo di Barbara Fisher - coordinatrice GLAM per Wikimedia in Germania - A change of perspective is needed in Wikimedia-GLAM cooperation17.
Il piano strategico 2016/2017 per il progetto GLAM prevede tre obiettivi:
Objective 1 - Complete technical consultation: By the end of FY16-17, complete a structured GLAM-Wiki consultation to understand technical needs and develop a plan for resourcing technical support to community leaders and organizations that engage with external partners on GLAM-Wiki initiatives.
Objective 2 - Develop resources on best practices: By the end of FY16-17, identify existing GLAM-Wiki leadership development strategies, and curriculum within existing GLAM-WIKI communities, and develop 'best practices' for training new GLAM-Wiki Leaders within currently unsupported communities.
Objective 3 - Develop and maintain responsive staff support systems: In FY16-17, maintain quick response times and active consultation on community-led GLAM partnerships and grant initiatives.
Fischer, nel post in cui affronta con lucidità le possibilità di sviluppo e cambiamento dei progetti GLAM, afferma che Wikimedia è sempre entusiasta di collaborare con le istituzioni GLAM, a causa della ricchezza di contenuti che queste istituzioni possono offrire, ma, sostiene anche, a mio avviso a ragione, che nel futuro le attività andranno orientate di più verso i bisogni delle istituzioni, facilitando le attività che possono portare a benefici reciproci. Ricorda infine l'importanza del riutilizzo di informazioni, grazie anche ai diversi progetti Wikimedia, nonché il valore che ha Wikipedia come portale per l'accesso alla conoscenza.
Conclude sostenendo che:
I believe that if we are able to better share our knowledge and our experiences of working with GLAM institutions, we will be in a better position to encourage people in museums, art collections, archives and libraries to change their perspective. Exhibiting is a thing of the past; the future is all about re-use.
Ricordiamo anche il progetto di OCLC, volto a favorire la collaborazione fra wikipediani e bibliotecari18, che prevede la possibilità rendere le banche dati bibliografiche accessibili solo su abbonamento disponibili ai collaboratori di Wikipedia e di favorire la partecipazione attiva dei bibliotecari nella redazione di voci del loro ambito disciplicare, voci relative al loro patrimonio, a aggiungere fonti attendibili ecc., favorendo attività formative. Il progetto ha l'obiettivo di lanciare un programma di formazione a livello nazionale, favorendo la presenza di wikipediani in residenza e la stretta collaborazione con il personale delle istituzioni ospitanti, tutto questo per favorire anche la successiva partecipazione attiva dei membri della comunità che orbita attorno alla biblioteca a Wikipedia.
Infine, anche l'IFLA si sta attivamente interessando a progetti Wikimedia e ha predisposto due documenti sulle opportunità derivanti dalla collaborazione col mondo Wikipedia per le biblioteche pubbliche e per le biblioteche accademiche, ancora disponibili per commenti pubblici19.
In sintesi, va detto che il coinvolgimento delle biblioteche nei progetti di Wikimedia sta diventando sempre meno sporadico e più strutturato, grazie anche all'impegno diretto di bibliotecari, ex bibliotecari attivi anche in Wikipedia e wikipediani 'puri'.
Gli spunti di riflessione potrebbero essere molti; uno scambio di e-mail con Susanna Giaccai, ex bibliotecaria e wikipediana da anni, ha aiutato a focalizzare alcuni aspetti interessanti e a fornire materiali per ulteriori approfondimenti.
La domanda più diretta e apparentemente ingenua posta a Giaccai è stata «Perché una biblioteca dovrebbe partecipare a Wikipedia?». La risposta credo non necessiti di commenti; credo anche che, sebbene non specificato, valga non solo per le biblioteche pubbliche, ma per qualsiasi tipo di biblioteca:
Questa è la domanda più complessa. Se la biblioteca definisce il suo ambito di competenza limitato a chi entra nei suoi locali, allora le uniche attività che può fare è quella di promuovere se stessa ed il suo patrimonio, purché sia diverso da quello delle altre centinaia di biblioteche per specializzazioni costruite nel tempo, tipi di materiale, per le modalità della sua costituzione ecc.
Se la biblioteca considera se stessa un elemento attivo della società della conoscenza, può fornire un servizio anche a utenti remoti che usano contenuti da lei migliorati, anche se non sanno che è stata lei a farlo. Le biblioteche viste in questa ottica sono facilitatrici della creazione di una cultura collettiva, democratica e di qualità.
Oltre a Wikipedia, il progetto Wikimedia più interessante per le biblioteche, sia a parere di chi scrive che dell'intervistata, risulta sicuramente Wikidata:
un archivio di metadati estratti dalle diverse versioni linguistiche di Wikipedia e metadati provenienti da altri archivi certificati esterni (es. VIAF). Attualmente contiene oltre 20 milioni di item e le competenze catalografiche dei bibliotecari consentirebbero di migliorarne la qualità; d'altra parte i bibliotecari interessati a gestire servizi informativi per la propria comunità potrebbero usarla per costruire più facilmente aggregati informativi tematici da offrire ai propri utenti. Infine i bibliotecari potrebbero donare i propri archivi di autorità per aumentare la copertura di tale archivio.
Una possibile collaborazione favorirebbe l'arricchimento reciproco dei dataset relativi ai dati di autorità e migliorerebbe le potenzialità di recupero e disseminazione dell'informazione da parte di entrambe le realtà.
Un recente questionario rivolto ai soci Wikimedia ha dato, come risultato alla domanda «Ritieni utili le iniziative GLAM?», molto/abbastanza per il 73% dei soci che hanno risposto, cosa che non può che far ben sperare per il futuro di questi progetti e per una loro diffusione capillare che aiuti le biblioteche a dare visibilità alle proprie raccolte e Wikimedia a garantire una sempre maggiore qualità dei dati e delle voci enciclopediche liberamente disponibili.
[1] https://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:Attendibilit%C3%A0_di_Wikipedia ehttp://www.ilpost.it/2015/04/18/wikipedia-affidabilita/, a titolo d'esempio.
[2] Per un approfondimento sulla storia di Wikipedia, cfr. Andrew Lih, La rivoluzione di Wikipedia: come un gruppo di illustri sconosciuti ha creato la più grande enciclopedia del mondo. Torino: Codice, 2010.
[3] https://it.wikipedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation#Struttura.
[4] Andrew Lih, Wikipedia just turned 15 years old. Will it survive 15 more?, https://www.washingtonpost.com/news/the-intersect/wp/2016/01/15/wikipedia-just-turned-15-years-old-will-it-survive-15-more/.
[5] Cfr. anche http://www.nytimes.com/2015/06/21/opinion/can-wikipedia-survive.html?_r=0.
[6] http://www.corriere.it/tecnologia/16_giugno_11/salvatore-aranzulla-cancellato-wikipedia-lui-replica-rosiconi-cf705cf4-2fb1-11e6-99a1-699f8214af13.shtml; http://www.wired.it/internet/web/2016/06/10/wikipedia-aranzulla-regole-cancellazione/; https://it.wikipedia.org/wiki/Discussioni_Wikipedia:Titoli_bloccati/Archivio_1#Salvatore_Aranzulla.
[7] http://kcoyle.blogspot.it/.
[8] Cfr. https://hbr.org/2016/06/why-do-so-few-women-edit-wikipedia.
[9] http://www.aib.it/pubblicazioni-aib/aib-notizie/2012/25605-biblioteche-e-wikimedia/.
[10] https://en.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:GLAM/Projects.
[11] https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM.
[12] https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Biblioteche/Progetti.
[13] http://www.iccu.sbn.it/opencms/opencms/it/archivionovita/2015/novita_0008.html.
[14] https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Biblioteca_Nazionale_Centrale_di_Firenze.
[15] https://it.wikipedia.org/wiki/Progetto:GLAM/Biblioteche/Progetti#Progetti_locali.
[16] https://meta.wikimedia.org/wiki/Wikimedia_Foundation_Annual_Plan/20162017/draft#Program5:Give_more_support_to_GLAM_partnerships.
[17] https://blog.wikimedia.org/2016/07/24/perspective-change-wikimedia-glam/.
[18] http://www.knightfoundation.org/grants/20102591/.
[19] Cfr. https://blog.wikimedia.org/2016/09/19/engaging-libraries-wikipedia/.