La tradizione di AIB studi e il suo lector in fabula

L’incarico della direzione scientifica di AIB studi, che il Comitato esecutivo nazionale dell’Associazione ci ha affidato, ha innescato un ‘moto dell’anima’ – potremmo dire – ricco di una gamma di sentimenti alquanto ‘variopinta’, che vanno dalla gratitudine per la fiducia e l’opportunità che ci viene data fino ad arrivare al senso di responsabilità che sconfina quasi nel timore, nella consapevolezza di confrontarsi con un progetto che ha una tradizione importantissima. Facendo tesoro dell’entusiasmo dell’una nell’intraprendere questa nuova sfida e dell’esperienza pregressa dell’altra, entrambe ci accostiamo a questo compito con grande rispetto e altrettanta motivazione.

Da Notizie AIB: Bollettino dell’Associazione italiana biblioteche degli anni Cinquanta, al successivo Bollettino d’informazioni che ha accompagnato l’Associazione fino agli anni Novanta e poi ancora con il Bollettino AIB e la sua trasformazione in AIB studi nel 2012, questa sede editoriale è stata un punto di riferimento fondamentale per tanti studiosi e professionisti, rappresentando per molti una pietra miliare nella crescita personale, culturale e scientifica. Per entrambe è stato così.

La riflessione su come vorremmo portare avanti questo incarico nei prossimi anni non poteva che partire da questo fondamentale presupposto: continuare a lavorare con grande attenzione sulla scia della tradizione che AIB studi rappresenta nella nostra comunità scientifica, provando a coniugare questa sua identità con le esigenze e le caratteristiche del lettore e dello studioso contemporaneo in continua trasformazione. Ci siamo chieste chi è il lector in fabula – alla maniera di Umberto Eco – con il quale siamo chiamate a confrontarci.

Il lettore costruisce e co-crea con l’autore il senso delle pagine che legge, anche a partire dalla complessità del contesto in cui si trova, alla luce delle sue necessità di aggiornamento, approfondimento e crescita. Parlare di questa prospettiva nel particolare momento che stiamo vivendo non è certo facile. Nei giorni in cui stiamo scrivendo questo editoriale il contesto circostante si sta gradualmente – e speriamo stabilmente – normalizzando dopo mesi incredibilmente difficili di chiusura e isolamento che hanno evidenziato la grande necessità di confronto, discussione e comprensione profonda dei fenomeni. Molti di noi hanno preso coscienza che la complessità è ciò che dobbiamo sforzarci di abbracciare e l’incertezza è qualcosa con cui dobbiamo convivere. Allora, il nostro lector in fabula assume le sembianze di uno studioso, di un professionista, che ha un crescente bisogno di strumenti per interpretare la realtà, che vuole confrontarsi in profondità con i fenomeni, conoscerne l’evoluzione e la storia, anche attraverso una prospettiva interdisciplinare se non transdisciplinare.

Nella preparazione di questo numero e nel programma di lavoro che abbiamo cominciato a costruire abbiamo provato ad andare in questa direzione, introducendo alcune novità che vogliamo condividere con i lettori della rivista. Ma non prima di aver detto qualcosa sul gruppo di lavoro che rende possibile la realizzazione di questo progetto.

Abbiamo la fortuna di poter contare su una redazione animata da una grande passione e caratterizzata da impegno e professionalità. Le persone che la compongono – alcuni ormai da molti anni, qualcuno da tempi più recenti, e qualcun altro ancora di recentissima acquisizione – sono tutte accomunate da un grande senso di appartenenza al progetto AIB studi e fortemente motivate a dare il proprio contributo per consentirne un ulteriore sviluppo. Non possiamo non approfittare di questo spazio per rivolgere un ringraziamento a tutti loro e per dare il benvenuto a Luca Lanzillo, nuovo caporedattore che prende in consegna l’importante lavoro fatto da Roberto Raieli in questi anni e della cui esperienza la rivista potrà continuare a beneficiare.

Veniamo alle novità. Abbiamo ereditato una rivista scientifica, posizionata nella fascia A di ANVUR, che da qualche anno è diventata ad accesso aperto e che di conseguenza ha puntato molto sull’accessibilità e sulla trasparenza, caratteristiche a cui aderiamo convintamente e che riteniamo debbano continuare a essere valorizzate e auspicabilmente potenziate in futuro.

A questo scopo abbiamo voluto attribuire una più marcata identità alla redazione web nell’ambito del comitato redazionale della rivista. Ilaria Fava – alla quale diamo il benvenuto – si occuperà di coordinare questo piccolo, ma motivato gruppo di lavoro, all’insegna di una sua specifica ‘progettualità’ pensata nell’ottica di coniugare ricerca, sperimentazione e sviluppo di soluzioni nuove.

Ancora all’insegna della progettualità la decisione di attribuire una responsabilità alle sezioni della rivista Osservatorio e Il libro. La prima – che sarà curata da Simona Turbanti – perseguirà con ancora maggiore sistematicità l’obiettivo di rafforzare l’approccio internazionale della rivista e garantire un contatto costante con il mondo della professione e della ricerca fuori dai confini del nostro paese; la seconda – curata da Silvana De Capua – diventerà per i lettori un appuntamento fisso per approfondire alcune importanti pubblicazioni attraverso un punto di vista ampio e articolato. La rubrica – come già in passato – si configura come il naturale complemento delle recensioni, che continueranno a offrire al lettore tutti gli strumenti per una riflessione attenta e articolata sul dibattito contemporaneo nelle nostre discipline. A Desirée de Stefano e Federica Olivotto il compito di portare avanti Recensioni e segnalazioni, mentre Vittorio Ponzani garantirà la continuità di Letteratura professionale italiana, una rubrica storica di AIB studi, utilissimo strumento di lavoro per gli studiosi del nostro settore.

Un’altra sezione della rivista, Intersezioni, che è nata dalla felice intuizione della precedente Direzione allo scopo di valorizzare le ricerche interdisciplinari e rafforzare le relazioni del nostro dominio disciplinare con alcuni ambiti contigui, come ad esempio le digital humanities, riteniamo meriti di essere ulteriormente valorizzata e ampliata. In particolare, è nelle nostre intenzioni arricchire questa linea editoriale incentivando la riflessione sul posizionamento delle biblioteche come attori fondamentali del ‘sistema del libro’, dando più spazio anche a una riflessione che si apra al mondo dell’editoria.

Inoltre, già dal prossimo numero ci proponiamo di inaugurare la pubblicazione immediata di almeno un articolo (cosiddetto online first), subito dopo il completamento del processo di peer review, così che i nostri autori e lettori non debbano aspettare la pubblicazione integrale del fascicolo, ma possano sfruttare le più ampie possibilità che una rivista digitale offre.

È nostra intenzione affiancare alla ricezione spontanea di contributi da parte degli studiosi e dei professionisti il lancio periodico di una call, così da stimolare la partecipazione di tutti gli interessati ampliando ulteriormente la platea dei nostri autori, nonché valutare la possibilità di sviluppare di tanto in tanto tematiche monografiche. Il comitato scientifico nazionale e internazionale sarà nostro interlocutore privilegiato per la valutazione di ogni iniziativa, attraverso un confronto costruttivo e costante con i suoi membri.

Chiudiamo questa nostra dichiarazione di intenti con un sentito ringraziamento a Paul Gabriele Weston per il grande lavoro svolto in questi anni e per le innovazioni che ha introdotto. Grazie anche per i tanti consigli che ci ha regalato e per essere sempre disponibile a uno scambio delicato e profondamente umano di cui oggi abbiamo tanto bisogno.

Quanto fin qui detto e molto altro costituisce l’eredità di cui da oggi portiamo la responsabilità e di cui ci auguriamo di essere all’altezza. Un compito che affronteremo con tutta l’umiltà e l’audacia ch’esso impone.

Chiara Faggiolani, Anna Galluzzi