Il progetto Erasmus+ EINFOSE: obiettivi e risultati

di Tatjana Aparac-Jelusic

Introduzione

Lo scopo di questo documento è presentare il progetto Erasmus+ denominato EINFOSE (European Information Science Education: Encouraging Mobility and Learning Outcomes Harmonization)1 dal punto di vista delle sue attività: dall’ideazione all’elaborazione, dalla ‘traduzione’ nella proposta che ha seguito i requisiti del bando fino all’implementazione del progetto e ai suoi risultati. Gli istituti di istruzione superiore (IIS) coinvolti nel progetto sono stati otto: Universitat de Barcelona (Spagna); Högskolan i Borås (Svezia); Universität Graz (Austria); Hacettepe Universitezi (Turchia); Stiftung Universität Hildesheim (Germania); Univerza v Ljubljani (Slovenia), Università di Pisa (Italia), coordinati dalla University of Osijek (Croazia).
Come è noto, i progetti finanziati dall’Unione europea sono un’eccellente opportunità per gli IIS europei di ottenere finanziamenti ragionevoli per attività che di solito non possono essere coperte da finanziamenti ordinari da parte delle istituzioni madre o dai rispettivi organismi di finanziamento nazionali. In base all’esperienza croata risulta abbastanza difficile ricevere finanziamenti dalla Hrvatska zaklada za znanost (Croatian Science Foundation) per progetti di ambito educativo e socioculturale poiché la preferenza è solitamente data alle discipline STEM (science, technology, engineering and mathematics). Tuttavia, con i programmi Erasmus+, questo divario viene colmato dagli inviti a presentare progetti che incoraggiano la cooperazione tra gli IIS europei al fine di rafforzare le loro capacità e migliorare il partenariato strategico. Gli IIS europei che decidono di presentare proposte progettuali vedono una serie di vantaggi che li motivano a partecipare, tra i quali: l’opportunità di costruire e sviluppare partenariati, condividere esperienze, svolgere congiuntamente programmi educativi o di ricerca e far confrontare studenti e docenti, come anche i decisori politici, con le nuove sfide dell’istruzione superiore in Europa. In linea con ciò, anche gli IIS nel campo della scienza dell’informazione (information science, IS) tendono a partecipare attivamente alla progettazione e alla presentazione di proposte di ricerca nei programmi di sviluppo delle competenze o di partenariato strategico, ad esempio.
Va detto che la disciplina della scienza dell’informazione è particolarmente influenzata oggigiorno da una serie di cambiamenti e sfide sociali e culturali che stanno avvenendo a livello organizzativo e gestionale negli istituti di istruzione superiore europei. Molti dei dipartimenti di biblioteconomia e scienza dell’informazione (Library and information science, LIS) precedentemente istituiti hanno assistito a una ristrutturazione organizzativa non sempre derivata da esigenze didattiche manifestate dai docenti/ricercatori quanto piuttosto da fattori economici manifestati dalle amministrazioni delle università. Molte scuole LIS e IS si sono fuse a livello locale con altri dipartimenti/aree disciplinari, il che ha comportato una maggiore attenzione alla gestione delle informazioni e alla collaborazione con settori di ricerca orientati al business oppure con dipartimenti che si concentrano sull’informatica (computer science), sul management, sulle scienze umane ecc. La varietà di tali fusioni sembra una sfida per l’identità dell’area LIS, che in alcuni paesi è diventata gradualmente «un attore vitale nell’indagine accademica sulla trasformazione digitale che ha un ampio impatto su ogni settore della società»2.
Alcune delle fusioni sopra menzionate si sono concluse bene all’interno di nuovi ambienti organizzativi che hanno portato nuovi e freschi programmi educativi e opportunità di ricerca. Altri, tuttavia, hanno portato alla chiusura dei programmi (L)IS o alla fusione con altri dipartimenti che non riconoscevano le potenzialità della scienza dell’informazione come importante campo di studio e di ricerca nell’era digitale. Uno dei cambiamenti più recenti nei dipartimenti LIS e IS ha portato alla loro crescita nelle cosiddette i-school che hanno aperto nuove prospettive. L’enfasi qui è sulle indagini dedicate alla creazione e all’uso dell’informazione con l’obiettivo di preparare professionisti dell’informazione riflessivi e adattivi in grado di rispondere alle esigenze del presente e del futuro e di promuovere la conoscenza3.

Il progetto EINFOSE

Diversi studi4 hanno dimostrato come l’educazione LIS e IS negli IIS in Europa sia caratterizzata da una varietà di tradizioni e approcci. La particolarità storica e le tradizioni accademiche hanno fortemente influenzato i framework rendendo l’intera situazione più complessa. Anche uno sguardo fugace ad altri paesi del mondo rivela le somiglianze con l’Europa per quanto riguarda le strutture, i curricula, i profili offerti e lo stato delle unità educative in LIS e IS, ad esempio per quello che riguarda la relazione con altre unità oppure le motivazioni che hanno spinto alla fusione con unità più grandi o più piccole..
Fondamentalmente, nello stesso campo disciplinare troviamo una varietà di approcci, di modelli e di terminologia accademica5. Un’altra questione importante nell’ambiente europeo è l’internazionalizzazione delle qualifiche professionali che richiede necessariamente una fiducia reciproca. A livello di policy making e di gestione tale fiducia può derivare solo da sistemi di garanzia della qualità opportunamente compatibili e credibili, affinché possano essere validati6.
Il progetto EINFOSE ha riconosciuto la necessità di verificare le possibili armonizzazioni dei requisiti di accesso e dei risultati di apprendimento tra le istituzioni partner come banco di prova per possibili raccomandazioni condivise. È stato deciso tra i partner che gli sforzi congiunti sono necessari per

  1. rilevare le ragioni principali di una situazione caratterizzata da varietà di approcci e modelli;
  2. trovare soluzioni che consentano il superamento delle barriere esistenti.

Va ricordato che dal 2005 non ci sono state altre iniziative europee per portare all’attenzione del pubblico l’importanza dell’IS come disciplina accademica e come campo di ricerca nella formazione dei professionisti dell’informazione nel XXI secolo. Pertanto, i partner di EINFOSE hanno voluto aumentare la cooperazione internazionale nell’istruzione IS, esplorare modi per attrarre studenti da altre discipline e promuovere lo scambio internazionale di studenti, nonché riunire vari soggetti interessati come i rappresentanti delle associazioni professionali7 nonché società private o statali che stanno sviluppando infrastrutture per le discipline STEM, per le scienze sociali e le discipline umanistiche. Per tutta la durata del progetto, i partner di EINFOSE sono riusciti a rivolgersi con successo a gran parte della comunità IS in tutta Europa al fine di rafforzare la cooperazione tra le istituzioni universitarie europee nel campo della scienza dell’informazione, che non era così forte come in altre discipline accademiche.
Uno dei presupposti del progetto era che i requisiti di accesso comuni potessero mitigare o addirittura eliminare le differenze nelle procedure di iscrizione a diversi istituti di istruzione superiore che offrono corsi di laurea in IS e potessero favorire l’iscrizione di studenti con diverso background educativo ai programmi di livello universitario in IS. In linea con questa ipotesi, il progetto ha cercato di indagare su come queste barriere avrebbero potuto essere eliminate o ridotte

  1. rafforzando la partnership tra gli IIS coinvolti;
  2. condividendo buone pratiche attraverso seminari per docenti delle istituzioni partner;
  3. organizzando scuole estive al fine di fornire agli studenti le conoscenze di base del campo IS così da iniziare un corso di laurea in IS ben preparati;
  4. progettando e realizzando una piattaforma di insegnamento e comunicazione online contenente materiale per quattro corsi sotto forma di risorse didattiche aperte (open educational resource, OER) in diverse lingue, da sviluppare successivamente come corsi online aperti di massa (MOOC), se necessario;
  5. presentando i risultati di varie attività intellettuali tese ad arricchire i processi di insegnamento e apprendimento presso ciascuna istituzione partner;
  6. offrendo raccomandazioni per l’armonizzazione dei risultati dell’apprendimento e il loro riconoscimento;
  7. rafforzando la mobilità a livello europeo.

Gli obiettivi di EINFOSE erano in linea con ET2020, in particolare con le sue priorità chiave dell'Agenda di modernizzazione8 relative al miglioramento della qualità e dell'efficacia dell'insegnamento e dell'apprendimento, alla promozione della mobilità degli studenti e del personale, alla cooperazione transfrontaliera e all'enfasi sull'importanza del 'triangolo della conoscenza'. Tutti i partner coinvolti nel progetto EINFOSE erano determinati a sviluppare ulteriormente la loro rete di partenariato, a condividere esperienze con altri colleghi e a prendere parte attiva all'attuazione degli obiettivi della Comunicazione 2013 della Commissione europea sull'apertura dell'istruzione9, in particolare su come questi obiettivi potessero tradursi in un più facile riconoscimento delle competenze e delle qualifiche digitali oltre i confini10.
Il risultato finale del progetto EINFOSE è stato il documento Policy recommendations on entry requirements and harmonization of learning outcomes in information science, discusso tra i partner e presentato durante il simposio internazionale FEIS 2018 tenutosi a Pisa. Il simposio ha offerto il terreno per discussioni sulle raccomandazioni politiche per migliorare il processo di riconoscimento dei risultati dell’apprendimento e rafforzare la mobilità a livello europeo.
L’organizzazione di due scuole estive (European summer school on information science, ESSIS) ha attirato 40 studenti (36 con borsa di studio), e il progetto è riuscito anche a organizzare la terza ESSIS con 22 studenti con borsa di studio, non solo delle istituzioni partner, ma provenienti anche dalle Univerzitet u Sarajevu (Bosnia ed Erzegovina), Sveučilište u Zadru e Sveučilište u Zagrebu (Croazia). La maggior parte delle presentazioni dei docenti sono state registrate e sono incluse nelle OER appropriate. L’ESSIS è stata un’opportunità di networking unica, ritenuta cruciale per il successo delle future iniziative internazionali. Si può dire che alcune reti siano già iniziate da quando alcuni studenti ESSIS hanno presentato le loro relazioni a diverse conferenze internazionali. Docenti e formatori (38 in totale) sono stati coinvolti in tutte le attività in base alla distribuzione delle principali responsabilità per ogni IIS partner. Sono stati organizzati cinque eventi moltiplicatori (ME) pianificati con l’obiettivo di condividere e discutere le bozze (draft version) di cinque risultati (piattaforma EINFOSE, OER, quadro didattico, quadro di valutazione, raccomandazioni) tra i partecipanti agli eventi moltiplicatori e ai team partner. Quattro ME sono riusciti ad attrarre circa 100 partecipanti attivi dai paesi europei, e il quinto ME, il simposio internazionale (FEIS 20018) di Pisa, ha visto la partezipazione di oltre 100 persone da 26 paesi (Europa, Stati Uniti, Asia e Australia). I partecipanti provenivano da diverse organizzazioni: istituzioni educative, agenzie governative, aziende private, settore ICT, biblioteche, istituti di informazione e associazioni professionali.
La sostenibilità dei risultati del progetto si è basata su un accordo tra i partner per continuare le scuole estive con il supporto di risorse di finanziamento interne e la volontà dell’istituzione leader del progetto di continuare a mantenere la piattaforma EINFOSE dopo la conclusione ufficiale del progetto. Gli studenti degli istituti di istruzione superiore partner hanno beneficiato delle lezioni di alta qualità e delle OER. Qualsiasi altro soggetto interessato può beneficiare liberamente dell’esperienza nella progettazione della piattaforma EINFOSE che consente l’uso di tutte le OER ogniqualvolta necessario, nell’istruzione superiore, nell’ambiente di lavoro, nell’insegnamento e nella ricerca ecc. Le OER possono aiutare gli individui, ma anche contribuire a una prospettiva internazionale nell’insegnamento in presenza e a distanza per i corsi di laurea IS.
I componenti dei team partner sono stati attivi nella presentazione degli obiettivi EINFOSE e nella divulgazione dei suoi risultati in occasione di workshop e conferenze nazionali e internazionali come ASIS&T 2016 e 2017, Digital Humanities Conference 2016, BOBCATSSS 2017 e 2019, ICI 2017, ECIL 2017, ALISE 2018, LIDA 2018, IFLA 2017 e 2019, iSchools 2018, COBISS 2018. Le informazioni sul progetto EINFOSE sono state pubblicate in una serie di riviste e newsletter professionali, sui siti web delle università partner, giornali locali, radio e TV, nonché attraverso una serie di social network come ResearchGate, LinkedIn, Facebook e Twitter. Le sessioni della conferenza FEIS 2018 sono state registrate e rese disponibili online11, così come gli atti della conferenza12.
Le Raccomandazioni EINFOSE sono state organizzate a diversi livelli per diversi gruppi di agenzie: partner del progetto EINFOSE, unità accademiche LIS/IS, responsabili dei National Erasmus+ Office nei paesi partner, autorità IIS nei paesi europei, potenziali datori di lavoro dei laureati LIS/IS e alla Commissione europea13.
Per quanto riguarda i partner del progetto EINFOSE, si è deciso di continuare le discussioni sul contributo del settore LIS/IS alla società e di coinvolgere una più ampia comunità accademica in queste discussioni; concentrare la discussione sui valori chiave e sull’etica della professione dell’informazione nel promuovere i risultati del progetto presso le parti interessate a livello governativo; enfatizzare l’adattabilità dei laureati IS a diversi ambiti lavorativi e la combinazione di competenze tecnologiche soft e hard nel promuovere i risultati del progetto presso potenziali datori di lavoro; continuare l’organizzazione della summer school per renderla un’attività sostenibile; investire in applicazioni per commercializzare e gestire le summer school.
Per quanto riguarda le unità accademiche LIS/IS negli istituti di istruzione superiore nei paesi europei e la rete iSchool, si è raccomandato di continuare la discussione sui risultati di apprendimento comuni dei programmi LIS/IS a livello di laurea magistrale (master’s degree); esplorare la varietà dei programmi di studio in relazione ai mercati del lavoro esistenti, al pubblico potenziale degli studenti, alle possibili specializzazioni ecc.; preparare le mappe della mobilità degli studenti e dei docenti in Europa (e fuori) per quanto riguarda i punti in comune e le differenze caratterizzanti; promuovere la varietà di profili di studio e di possibili profili professionali dei laureati LIS/IS presso potenziali datori di lavoro in diversi paesi.
I National Erasmus+ Office nei paesi membri sono stati invitati a supportare le iniziative degli educatori LIS/IS nel disegnare le mappe della mobilità tra i dipartimenti europei e le scuole. Alle autorità dell’istruzione superiore nei paesi europei, è stato suggerito di sostenere gli sforzi dei dipartimenti LIS/IS negli sforzi di internazionalizzazione dei loro programmi educativi e di fornire risorse per l’organizzazione di indagini sull’effettiva occupazione dei laureati in IS nei paesi europei e armonizzare questi sforzi a livello europeo.
I partner hanno convenuto che è di particolare importanza migliorare il rapporto con i potenziali datori di lavoro dei laureati LIS/IS. A questi ultimi è stato suggerito di partecipare alle discussioni sulle conoscenze e abilità dei laureati LIS/IS e sulla loro rilevanza per il mercato del lavoro, di mostrare flessibilità e apertura ai cambiamenti e agli sviluppi della società, della tecnologia ecc. che si riflettono nei loro campi e nell’IS, di fornire stage e posizioni di prova per i laureati IS, nonché fornire opportunità ai principianti nel campo.
Infine, le raccomandazioni EINFOSE riferite alla Commissione europea dalla quale ci si può aspettare una risposta alle iniziative degli educatori LIS/IS, il supporto per un’ulteriore esplorazione di un processo di armonizzazione per l’istruzione LIS/IS nei paesi europei (e altrove), finanziamenti continui alla summer school.
I partner concordano sul fatto che i futuri cambiamenti nei programmi educativi dovrebbero affrontare la questione delle componenti principali di tutti i programmi educativi: gli studenti, la facoltà, il curriculum e le modalità di erogazione. Il focus, che vale la pena considerare attentamente, dovrebbe riguardare la riflessione sulle parti dei programmi educativi da mantenere, su quelle da rimuovere, adattare, aggiungere. A questo proposito, al di là delle ovvie caratteristiche che debbano avere dei professionisti dell’informazione di successo quali l’intelligenza, la creatività, la capacità di comunicazione e il desiderio di servire gli altri, il campo LIS/IS dovrebbe sforzarsi di reclutare giovani con background di formazione universitaria di primo livello (bachelor’s degree) diversi e incoraggiare un’elevata tolleranza alla flessibilità, all’attitudine al problem solving, alla capacità di interazione di tipo intuitivo o empatico, con personalità estroverse ecc. Poiché si riferisce alla facoltà, le Raccomandazioni hanno riconosciuto una crescente necessità di reclutare e promuovere gli specialisti che potrebbero portare le loro conoscenze e competenze, partecipare all’insegnamento collaborativo e alla ricerca con colleghi di altri dipartimenti/istituzioni, a livello locale e internazionale. Infine, per quanto riguarda il curriculum, il progetto EINFOSE ha raccomandato una progettazione che supporti le idee e le tecniche fondamentali del campo LIS/IS «that must be included in every student’s program or individualize curricula to learners» e «designed in such a way that allows evaluation of student learning outcomes and career impact»14.
Per quanto riguarda l’insegnamento è stato preparato un documento (didactic framework) che suggerisce nuovi approcci e principi didattici che consentano il giusto equilibrio tra apprendimento individuale e di gruppo, didattica frontale e online, corsi e apprendimento in situ15.
È dimostrato che nel contesto delle iniziative europee EINFOSE ha contribuito allo scambio di idee e risultati che sono il frutto delle discussioni elaborate nei suoi documenti. Le Raccomandazioni finali hanno offerto alcune osservazioni generali sull’ambiente in evoluzione nell’istruzione superiore in Europa e nel mondo e ha messo in guardia sulla necessità di concentrarsi su un sistema flessibile di progettazione e riconoscimento di nuovi profili, che si riferiscono anche ad altri campi e non esclusivamente all’IS.

Cosa abbiamo imparato: alcuni consigli utili

Dopo la conclusione del progetto EINFOSE i partner hanno continuato a collaborare e una domanda ricorrente è stata: si sarebbe potuto fare meglio? Avremmo potuto risparmiare tempo ed energia tenendo conto di alcuni ostacoli visibili che all’inizio non erano chiari ai partner. Si può dire che una lettura attenta della guida del programma Erasmus+ e dei consigli su cosa fare e cosa non fare permette di superare molti ostacoli: questa è davvero un’affermazione veritiera!
C’è sempre tuttavia qualcosa di ‘nascosto’ che si impara esplorando sfide e ostacoli nel processo di realizzazione degli obiettivi concordati e dei compiti distribuiti.
Prima di tutto, un problema può essere dato dal fatto che le persone spesso entrano nelle negoziazioni dei progetti per diversi motivi:

  1. la loro istituzione partner vuole che siano coinvolte in progetti europei poiché questo impegno porta vantaggi nei processi di riaccreditamento;
  2. alcuni pensano che lavorare su un progetto finanziato dall’Unione europea porti il riconoscimento al di fuori della loro istituzione madre e rafforzi la loro posizione internazionale;
  3. alcuni ritengono che la partnership possa rafforzare la loro posizione personale all’interno del rispettivo dipartimento o università;
  4. alcuni pensano che il finanziamento del progetto sia aggiunto come extra ai propri stipendi;
  5. ci sono colleghi che desiderano fortemente imparare dagli altri e arricchire il loro metodo di insegnamento e di ricerca.

Deve esserci consapevolezza su queste differenti motivazioni, tutte comprensibili e accettabili, ovviamente, e giustificate nell’esperienza di molti coordinatori di progetto. Tuttavia, sarebbe opportuno che ciascun partener dichiarasse apertamente le proprie ragioni/motivazioni già in fase di discussione di una futura cooperazione: si tratta infatti di una questione di onestà scientifica!
Durante la fase di preparazione per la presentazione dell’idea progettuale, il contenuto scritto viene solitamente condiviso e i partner scelti devono leggere e commentare ogni fase della bozza. Non ci si può aspettare però che tutti studino a fondo le regole e le linee guida presentate nei bandi Erasmus+. Un po’ di fiducia nel team di pianificazione centrale (non una singola persona) è di fondamentale importanza. Si potrebbe avere l’impressione che tutto ciò che è stato scritto nella proposta sia accettata dai partner, ma questo spesso non è rilevante poiché le persone leggono il testo e comprendono la loro posizione in modo diverso. Pertanto, è anche fondamentale disporre di dichiarazioni scritte dei partner sull’approccio di base, sulle priorità trasversali e specifiche del settore scelto e sui loro specifici campi di competenza.
Nella fase di redazione della proposta progettuale è possibile che i partner possano ritenere che si possano adattare gli obiettivi e le attività del progetto alle competenze di ciascun componente del team, quando invece è più frequente il contrario. Era importante specificare l’area di competenza in modo che le competenze e l’esperienza desiderate si potessero adattare a un particolare compito e responsabilità. Inoltre, lasciare la scelta dei compiti e delle responsabilità solo a un team partner ed escluderne altri avrebbe potuto portare alla situazione in cui le capacità degli altri team venivano trascurate e l’intera idea di cooperazione avrebbe potuto essere minacciata da tentativi isolati e mancanza di conoscenza di ciò che è stato fatto.
La pianificazione dei tempi e delle fasi è una tecnica usuale nel programma Erasmus+. Se il piano fosse realistico e ben preparato, si potrebbe evitare il panico dell’ultimo minuto e l’assunzione del compito da parte di qualcun altro che si offre volontariamente per intervenire. Tuttavia, ci sono molte situazioni di cui non si può essere consapevoli (ad esempio, malattia inaspettata, congedo di maternità, carico di lavoro presso l’istituzione madre, altri progetti finanziati). In tale situazione il piano di gestione del rischio, che prescrive il trattamento di situazioni impreviste e indesiderate, è di enorme aiuto.
La gestione del progetto è un lavoro serio e dovrebbe essere gestito da un team di coordinatori provenienti da ciascuna istituzione partner. Tuttavia, se i coordinatori non riescono a rispondere ai loro doveri, il coordinatore principale del progetto deve pensare al cosiddetto ‘piano B’, che deve essere efficiente e diplomatico. A chi chiedere di subentrare? Come evitare che un individuo si senta in pericolo o destituito per non aver adempiuto ai propri doveri? Si tratta di questioni molto delicate da cui a volte dipende il successo dell’intero progetto. In linea con ciò è necessario che il contributo di ciascun partner sia chiaramente dichiarato dal punto di vista della specificità, del ruolo cruciale in tutte le fasi dei processi di analisi nelle quali è coinvolto, studi comparativi ecc. Prima di inviare il modulo di domanda, il ruolo dell’istituzione capofila è quello di assicurarsi che tutti i partner del progetto proposto abbiano letto e concordato il contenuto e il budget del progetto. Questo passaggio è estremamente importante per il successo del progetto.
Dal punto di vista dell’applicazione di un approccio innovativo nel progetto proposto, si potrebbe decidere di includere partner di altri ambiti accademici come valore aggiunto agli obiettivi del progetto. Tuttavia, non è una buona idea forzare un tale approccio solo per il gusto di essere originali, poiché il loro coinvolgimento non necessariamente è sufficiente a evidenziare il carattere interdisciplinare del progetto.

Osservazioni conclusive

La questione dello sviluppo di programmi educativi per la scienza dell’informazione è senza dubbio anche una questione di identità della disciplina, delle sue relazioni e delle sovrapposizioni con altre discipline interessate allo studio della comunicazione16. L’unicità della scienza dell’informazione sta nel fatto che affronta l’intera catena della comunicazione in tutti i suoi aspetti e nelle loro interazioni. La maggior parte dei programi che si concludono con un titolo di primo livello (bachelor’s degree) combinano una formazione culturale generale con corsi di tecnologia, lingue e formazione pratica. Dall’altro lato se gli studenti con un titolo di primo livello in altre discipline decidono di iscriversi ai corsi di laurea in IS, devono familiarizzare con le conoscenze di base dell’IS per poter seguire il curriculum con quegli studenti che hanno già conseguito una laurea in IS. Un altro aspetto di cui tenere conto è il fatto che alcuni programmi IS oggigiorno ruotano attorno ai temi della digital curation, dei servizi di informazione aziendale e dell’analisi dei dati, altri invece sono maggiormente focalizzati sull’informatica umanistica oppure sull’information retrieval e sugli user studies.
Tenendo conto delle circostanze di cui sopra, il progetto EINFOSE ha cercato di identificare le barriere e trovare modi per facilitare l’accesso agli studi universitari in scienze dell’informazione per gli studenti provenienti da altre discipline. Creando quattro OER, organizzando scuole estive e incoraggiando gli studenti a trascorrere un semestre presso un’università partner, sono state sicuramente gettate delle basi di qualità per un’ulteriore cooperazione.
EINFOSE è anche riuscito a riunire esperti di altri dipartimenti degli IIS partner, quali pedagogisti, informatici, psicologi e sociologi attraverso un’ampia e attenta discussione dei risultati intellettuali del progetto durante e dopo gli eventi moltiplicatori. In questo modo, il punto di vista fornito da altre prospettive professionali e accademiche su quanto preparato dai team di EINFOSE ha permesso di finalizzare documenti pertinenti, contribuiendo ad aumentarne la qualità e ad ampliare le possibili applicazioni future.
Era prevedibile che i risultati del progetto sarebbero stati sostanzialmente raggiunti in termini di qualità e il progetto ha dimostrato chiaramente che tali risultati non sarebbero potuti essere alla portata di singole istituzioni o di una piccola rete di partner. Gli istituti di istruzione superiore coinvolti hanno coperto a un livello accettabile le diverse pratiche/tradizioni europee nella formazione e nella riforma dello studio (L)IS (paesi nordici, Europa centrale, meridionale e orientale). Tuttavia, alcune importanti pratiche e tradizioni non sono state affrontate e si prevede che la ricerca e le collaborazioni future renderanno possibile trarre conclusioni sui vantaggi/svantaggi di altri modelli esistenti sia nel resto d’Europa sia al di fuori di essa.
Poiché uno dei requisiti della politica Erasmus+ era produrre risultati sostenibili, i partner ritengono che le scuole estive EINFOSE possano servire da modello per i requisiti di accesso ai programmi di laurea in scienza dell’informazione. Le OER potrebbero contribuire all’apertura dell’insegnamento e dell’apprendimento in un ambiente digitale e motivare gli altri a costruire sulle OER esistenti la loro esperienza e il loro contenuto che potrebbe essere visto anche come un valore aggiunto europeo del progetto. Sebbene non vi sia dubbio che sia possibile tracciare parallelismi tra i programmi educativi in scienza dell’informazione (IS), biblioteconomia (library science, LS), biblioteconomia e scienza dell’informazione (LIS), per non parlare delle offerte di ischool e delle nuove linee di formazione per la gestione dei big data, sull’economia dell’informazione, sulla digital curation ecc. sembra ancora non esserci un consenso su quali siano le differenze e le somiglianze, o quali siano i confini. Dobbiamo tracciare questi confini, oppure ci si può chiedere come riconoscere e approvare l’importanza di risultati di apprendimento comuni che non limitino le offerte a una serie di specializzazioni, abbastanza flessibili da rispondere alle esigenze di nuovi profili e abbastanza forti da essere competitivi in un’arena educativa che include non solo l’università, ma altri istituti di istruzione superiore pubblici o privati.
Come era anche evidente che i diversi paesi dell’UE non avessero un approccio unico o addirittura non così simile quando si tratta dell’atteggiamento sociale verso il ruolo dell’informazione nella società e nell’economia, il ruolo e l’immagine delle biblioteche e l’atteggiamento sociale generale nei confronti della cultura e della conoscenza, una delle conclusioni dei partner EINFOSE è stata che ulteriori ricerche dovrebbero essere intraprese al fine di elaborare: quali competenze siano necessarie/utili per i futuri professionisti dell’informazione; come vengano percepiti gli studi dagli studenti; come gestire requisiti di accesso ai corsi di studio; quali risultati di apprendimento possano essere considerati condivisibili tra tutti i programmi di studio IS, indipendentemente dalle loro specificità e specializzazioni.


NOTE

Ultima consultazione dei siti web: 6 dicembre 2020.

1Cfr. http://einfose.ffos.hr
2Polona Vilar [et al.], Policy recommendation for the harmonization of the entry requirements and learning outcomes in information science in Europe. 24 settembre 2018, http://einfose.ffos.hr/documents/EINFOSE_IO5_Policy_Recommendations.pdf
3Cfr. iSchool Organization, IiSchools charter and bylaws, draft revision. 23 gennaio 2019, https://ischools.org/resources/Documents/2019-01-Charter-update-v.2019-01-23_final.pdf
4Si veda, a titolo di esempio: Leif Kajberg, Reflections from ‘backstage’: a still keen LIS observer’s look at LIS education and Europe. In: The future of education in information science: proceedings from FEIS – International EINFOSE Symposium 10-11 September 2018 Pisa, Italy, edited by Tatjana Aparac-Jelušić, Vittore Casarosa, Elena Macevičiūtė. Osijek: University of Osijek. Faculty of Humanities and Social Sciences, 2018, p. 241-257,http://einfose.ffos.hr/feis-2018/proceedings ; Christine Meschede; Virginia Ortiz-Repiso; Marco Kluin, Library and information science education in Europe: building an interactive map. In: The future of education in information science cit., p. 217-222; Ángel Borrego, Library and information education in Europe: an overview, «BiD: textos universitaris de biblioteconomia i documentació», 2015, n. 35, p. 241-257, http://bid.ub.edu/en/35/borrego.htm DOI: 10.1344/BiD2015.35.8.
5Tatjana Aparac-Jelušić, Where to go and what to take as a pledge for the future: EINFOSEs experience. In: “Librarians and information professionals as (pro)motors of change: immersing, including and initiating digital transformation for smart societies” (Zagreb, 20th-21st August 2019), http://library.ifla.org/2770/1/s-05-2019-aparac-jelusic-en.pdf.
6Anna Maria Tammaro, Current trends of quality assurance models in LIS education. In: Quality assurance in LIS education: an international and comparative study, edited by Makiko Miwa, Shizuko Miyahara. New York: Springer, 2015, p. 169-186, https://link.springer.com/chapter/10.1007/978-1-4614-6495-2_11, DOI: 10.1007/978-1-4614-6495-2_11.
7European Chapter of the Association for Information Science and Technology (ASIS&T-EC), European Network of Workplace Information (ENWI), European Association for Digital Humanities (EADH), International Federation of Library Associations and Institutions (IFLA), European Bureau of Library Information and Documentation Associations (Eblida).
8European Commission, Supporting growth and jobs: an agenda for the modernisation of Europe’s higher education systems, COM (2011) 567 final. Luxembourg: Publications Office of the European Union, 2011, https://ec.europa.eu/assets/eac/education/library/policy/modernisation_en.pdf, DOI: 10.2766/17689.
9European Commission, Opening up education: innovative teaching and learning for all through new technologies and open educational resources, SWD (2013) 341 final. 25 settembre 2013, http://ec.europa.eu/transparency/regdoc/rep/1/2013/EN/1-2013-654-EN-F1-1.Pdf
10Tatjana Aparac-Jelušić; Sanjica Faletar Tanacković; Kornelija Petr Balog, Approach to harmonization of entry requirements for graduate program in information science at European higher institutions: EINFOSE project. In: Proceedings of the Association for Library and Information Science Education Annual Conference, ALISE 2018: The expanding LIS education universe, edited by Peiling Wang, Aslhea Green, Shimelis Assefa. Seattle: ALISE, 2018, p. 6-10, http://hdl.handle.net/2142/99018.
12Gli atti del convegno sono disponibili all’indirizzo http://einfose.ffos.hr/feis-2018/proceedings.
13Ad esempio l’Education, Audiovisual and Culture Executive Agency (EACEA), la Direzione generale per l’Occupazione, gli affari sociali e l’inclusione, l’ Agenzia esecutiva del Consiglio europeo della ricerca, l’Agenzia esecutiva per la ricerca)
14P. Vilar [et al.], Policy recommendation for the harmonization of the entry requirements and learning outcomes in information science in Europe cit., p. 45.
15Tatjana Aparac-Jelušić; Serap Kurbanoglu, Introduction. In: Innovative approaches to teaching and learning in library and information science, edited by Tatjana Aparac-Jelušić, Serap Kurbanoglu, «Education for information», 35 (2019), n. 2, p. 53-63, https://content.iospress.com/articles/education-for-information/efi199003, DOI: 10.3233/EFI-199003.
16Cfr. David Bawden; Lyn Robinson, Introduction to information science. Chicago (IL): Neal-Schuman Publishers Incorporated, 2013.