Il sistema ISSN in Italia

di Flavia Cancedda

Gli ultimi due anni appena trascorsi sono stati caratterizzati nell'ambiente accademico e della ricerca dall'applicazione della rinnovata metodica per la valutazione istituzionale dei prodotti scientifici, affidata nei suoi aspetti pratici e applicativi all'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR), istituita nel 2006 e disciplinata con D.P.R. del 20101. Durante le fasi di raccolta sia dei dati bibliografici descrittivi che dei prodotti editoriali completi sono emerse spesso la necessità e l'urgenza di individuare i codici identificatori relativi a questi ultimi, e cioè l'ISBN per le pubblicazioni monografiche e l'ISSN per quelle seriali.
Anche se l'impiego di tali codici è da tempo una prassi usuale per l'editoria scientifica e il loro utilizzo nelle basi di dati bibliografiche o nei repository istituzionali è noto e consolidato, la “campagna ANVUR” ha fatto emergere in modo prepotente la non rinviabile necessità pratica di corredare sempre con essi sia le pubblicazioni che le loro schede descrittive. Pertanto, gli studiosi e i ricercatori in prima persona, gli editori, i bibliotecari e gli operatori dell'informazione sono stati spinti a informarsi della loro esistenza, a conoscerne le caratteristiche e anche a volerne dotare le pubblicazioni fin lì sfornite.

L'utilizzo del codice ISBN (International Standard Book Number) per i libri è da tempo prassi consueta nel mercato editoriale e la sua effettiva presenza nella pubblicazione è facilmente individuabile (vale d'altronde in genere l'equazione 1 libro = 1 codice ISBN)2. La conoscenza pubblica e la circolazione degli ISBN è ampiamente garantita dalla loro oggettiva presenza sui volumi; l'“informazione ISBN”viaggia quindi in una sola direzione, facilmente percorribile e visibile: dal libro - corredato di codice numerico - all'utenza finale (per esempio allo studioso, che, volume alla mano, citerà libro e codice nel proprio curriculum, oppure al bibliotecario che, volume alla mano, registrerà libro e codice nel proprio catalogo).
Per quanto riguarda i codici ISSN (International Standard Serial Number) ed i seriali da loro identificati la situazione risulta meno lineare. È ovvio, infatti, che la vita editoriale delle pubblicazioni in serie si protrae nel tempo, talvolta anche molto a lungo. La varietà delle vicissitudini nelle quali esse possono incorrere - cambi significativi o meno significativi di titolo, sospensioni e riprese delle uscite o della numerazione, cambi di editore commerciale o intellettuale, cambi di supporto fisico - crea le condizioni perché possano fisiologicamente verificarsi anomalie nell'apposizione del corretto identificativo ISSN sui singoli fascicoli o sulle singole uscite. Per questo motivo la corrispondenza univoca tra codice ISSN e singolo fascicolo (o singola uscita) del seriale raggiunge una minore percentuale di successo rispetto a quella che si realizza nell'ISBN, ed è più ridotto il livello di garanzia bibliografica di cui dispone l'utente finale a partire dal fascicolo. L'utente trova perciò talvolta utile cercare informazioni sul codice ISSN non all'interno del seriale ma nei cataloghi delle biblioteche o direttamente presso la Rete ISSN. L'informazione ISSN viaggia perciò frequentemente in modo bidirezionale: dal seriale pubblicato all'utenza, ma anche in senso inverso dall'utenza finale ai cataloghi delle biblioteche o al database della Rete ISSN stessa.

Le regole generali per una corretta applicazione ed un corretto utilizzo dei codici ISSN sono indicate sui siti web dei vari Centri nazionali (in numero di 88, ad oggi) e del Centro internazionale che li coordina (http://www.issn.org); quest'ultimo mette pubblicamente a disposizione online anche il Manuale operativo, indirizzato agli addetti ai lavori dei centri, più volte aggiornato nel corso del tempo per tenerlo sempre al passo con i mutamenti del panorama editoriale mondiale3. Le regole in esso contenute contemplano sia gli aspetti relativi alla metodologia di assegnazione dei codici, sia gli aspetti catalografici per la redazione delle schede dei seriali da registrarsi nel database collettivo. Le norme che espongono i principi generali sono agevolmente leggibili ed interpretabili da tutti gli utenti, professionali e non; quelle contenenti indicazioni più tecniche - ad esempio sulla gerarchia delle fonti informative, sull'individuazione del titolo proprio e sulla casistica delle micro/macrovariazioni di titolo, sulla costruzione del titolo chiave ecc. - per essere ben interpretate ed applicate presuppongono un'utenza con competenze biblioteconomiche.
Il pubblico professionale può effettuare ricerche nel database internazionale ISSN (il cui accesso è da sottoscriversi in abbonamento), che è fonte primaria dell'informazione relativa ai codici, e risulta essere di fatto un'alternativa al prodotto editoriale. Questo canale di consultazione dei dati bibliografici primari rende più agevole per tutti gli utenti della filiera il controllo di qualità delle informazioni e produce una sorta di potere di verifica esterno, sia sulle pubblicazioni che sull'archivio. Per i centri nazionali ISSN che lavorano quotidianamente sull'assegnazione dei codici si determina la positiva possibilità di ricevere un feedback diretto da parte degli utenti in merito alla correttezza e fluidità di applicazione del meccanismo identificativo: senza questo feedback l'intero apparato rischierebbe di rimanere autoreferenziale e impermeabile alle istanze esterne. Per rendere più noto e condiviso al pubblico delle biblioteche e degli utenti finali il meccanismo di funzionamento del sistema ISSN nelle pagine che seguono si approfondiranno alcuni aspetti della metodologia di identificazione - ripercorrendone anche le specificità di origine istituzionale, di scopo e di obiettivi - e si cercherà di fornire alcuni spunti di riflessione sull'uso attuale del sistema in Italia, sia nel settore dell'editoria commerciale che in quello dell'editoria scientifica.

Cos'è il codice e a cosa serve

Il progetto di attribuzione del codice ISSN è stato ideato e pianificato all'inizio degli anni Settanta nell'ambito del Programma Unisist - United Nations International Scientific Information System - patrocinato dall'Unesco. La gestione dell'intero apparato veniva allora affidata a un'organizzazione intergovernativa, l'International Serials Data System (ISDS), che a partire dal 1993 si è denominata ISSN Network.
La normazione della metodologia viene curata dall'ISO (International organization for standardization, http://www.iso.org); la prima fonte sul codice è lo standard ISO 3297 Documentation - International standard serial numbering (ISSN), risalente all'ormai lontano 1975. La norma ha avuto diverse edizioni nel corso degli anni4, secondo la prassi ISO che prevede un percorso di verifica prestabilito per tutti gli standard, sottoposti periodicamente a revisione da parte del Technical Committee o SubCommitee di competenza5. Lo standard in revisione può essere confermato tale e quale, rieditato solo con piccole modifiche di carattere formale (ma confermato nella sostanza), oppure revisionato in modo più approfondito quando si siano riscontrate reali necessità di ammodernamento.

La norma 3297 ha ricevuto una revisione particolarmente importante alla fine degli anni Duemila, quando si è stabilito di ricomprendere tra gli oggetti cui era già applicabile lo standard - i seriali - anche la nuova categoria editoriale/bibliografica delle continuing resources, le risorse in continuazione. Questa modifica basilare ha avuto come conseguenza di incrementare in modo esponenziale il numero delle pubblicazioni a cui l'ISSN può essere riferibile, accostando a tipologie tradizionali, come periodici o collane, dei prodotti informativi nuovi, come basi di dati o siti web in aggiornamento.
L'edizione del 2007 attualmente in vigore - la prima a essere accolta nella normativa italiana, e pubblicata come UNI ISO 3297:2010, Informazione e documentazione - Sistema internazionale normalizzato per la numerazione delle pubblicazioni in serie (ISSN) - ha inoltre comportato un'altra innovazione consistente, introducendo il meccanismo dell'ISSNL (o linking ISSN, ISSN di legame), la cui funzione è quella di individuare un ISSN principale che consenta di“tenere insieme”le famiglie multisupporto di uno stesso seriale, all'interno delle quali sono presenti diversi codici ISSN, uno per ciascuna edizione su diverso supporto fisico. Il meccanismo di generazione dell'ISSNL ha lo scopo di facilitare all'interno del database ISSN la correlazione e il raggruppamento informatico delle schede. L'ISSNL non è un ISSN aggiuntivo, poiché è automaticamente scelto dall'algoritmo tra quelli già assegnati alle diverse edizioni dello stesso seriale, nel momento in cui il catalogatore crea tra le diverse schede uno o più legami bibliografici di tipo MARC 776 (Additional physical form; Edizione su altro supporto fisico). Questa funzionalità innovativa risulta essere utile soprattutto per quei sistemi informativi che ricavano la maggior parte delle proprie notizie biblio/catalografiche direttamente dall'archivio ISSN, e che su di esso - in quanto sorgente informatica dei dati - modellano anche l'architettura del proprio database. Lo scopo eminentemente pratico dell'ISSNL è confermato dalle parole della premessa di ISO 3297:2007: «In recognition of the increasing need in the digital environment to collocate as well to differentiate media versions, this edition of this International Standard introduces a functionality, the 'linking ISSN' (ISSNL), for the purpose of supporting services that offer search and delivery functionality across all media versions»6.

Il codice ISSN è composto da otto cifre, divise da un trattino in due gruppi di quattro. Le prime sette cifre costituiscono il progressivo numerico propriamente detto; l'ottava - che può essere sia un numero che il carattere'X' - è una cifra di controllo prodotta dall'algoritmo e serve a garantire la correttezza della sequenza precedente. Ciascun Centro nazionale aderente al sistema attribuisce i codici alle pubblicazioni edite nel proprio paese. L'individuazione del paese di pertinenza di un seriale avviene sulla base del luogo di pubblicazione o della sede dell'editore - commerciale o intellettuale - così come riportati nel seriale stesso7. Nel caso di seriali che riportino luoghi di pubblicazione relativi a più paesi l'attribuzione del codice viene espletata dal Centro nazionale del primo paese menzionato.
Il Centro nazionale italiano si occupa quindi dell'assegnazione ISSN ai seriali nei quali il luogo di pubblicazione menzionato è italiano; non sono di sua pertinenza quelli pubblicati da editori italiani che indichino sul prodotto soltanto la sede straniera (questo caso diventa man mano più frequente a motivo dell'espandersi dei nostri editori verso i mercati internazionali). I seriali editi nella Città del Vaticano o a San Marino ricadono sotto la competenza del Centro internazionale, che interviene direttamente per quei paesi che non dispongano di un proprio Centro. Sebbene l'assegnazione dei codici avvenga su base nazionale, l'ISSN non è un numero“parlante”: le cifre che lo compongono non servono, infatti, a individuare il paese di pubblicazione, l'area linguistica o la denominazione dell'editore, come invece accade nella sintassi del codice ISBN. L'ISSN non individua nemmeno specificatamente il Centro che lo attribuisce, anche se nella corrente prassi di lavoro il Centro internazionale rilascia a ciascun Centro nazionale un lotto di codici progressivi che sarà ad esso dedicato, e che non verrà quindi utilizzato da altri paesi. Il Centro che riceve il lotto di codici lo utilizzerà secondo le proprie necessità, senza una scadenza prefissata8. Esaurito lo stock ricevuto ne richiederà un altro al Centro internazionale: a questo punto i nuovi numeri non saranno certamente consecutivi ai precedenti, dato che nel frattempo altri Centri nazionali avranno avuto accesso alla sequenza dei codici disponibili9.

Scopi

Lo scopo principale e dichiarato del sistema ISSN è quello dell'identificazione univoca delle pubblicazioni in serie e delle altre risorse in continuazione. Ciascun ISSN si attribuisce ad uno specifico seriale pubblicato su un determinato supporto fisico10. I codici ISSN sono applicabili all'intero universo delle pubblicazioni in serie, sia correnti che cessate oppure che siano di prossima prevedibile uscita.
L'assegnazione a un seriale di imminente pubblicazione va incontro al desiderio degli editori di accelerare l'acquisizione dell'ISSN: infatti, il rilascio dell'identificativo solo allorché il prodotto sia stato già pubblicato ha come inevitabile conseguenza che una o più delle prime uscite di esso appaiano sul mercato ancora prive di codice. Perciò il sistema ISSN ha previsto la possibilità che i codici vengano attribuiti anche precedentemente alla reale pubblicazione dei prodotti, purché gli editori forniscano ai Centri nazionali garanzie idonee in merito all'identificazione dei seriali di prossima uscita. Questa facoltà rende possibile quindi per l'editore ottenere il codice per tempo e pubblicare il seriale già corredato del suo identificativo: ISSN consente quindi di ottimizzare e facilitare gli scambi editoriali e tutte le transazioni di carattere commerciale o distributivo11.

Oggetto e campo di applicazione

Abbiamo detto che il codice si può applicare indifferentemente a tutte le categorie o tipologie bibliografiche di pubblicazioni in serie o risorse in continuazione (compresi, ad esempio, basi di dati o siti web in aggiornamento). L'appartenenza a una o a un'altra delle diverse categorie/tipologie che la prassi descrittiva ci ha abituati a riconoscere - periodico, collana, quotidiano... - non influisce sui criteri di assegnazione del codice né su quelli della descrizione bibliografica da registrarsi nell'archivio12. Non influisce nemmeno sulle caratteristiche funzionali o di valore dell'ISSN assegnato: non vengono cioè attribuiti codici ISSN diversificati in base alla tipologia del seriale identificato.
La norma ISO/UNI ISO si esprime con alcuni enunciati di carattere generale in merito al requisito della serialità, imprescindibile perché una pubblicazione possa essere identificata tramite ISSN13. La natura seriale deve in qualche modo essere palese sulla pubblicazione stessa; in caso contrario la pubblicazione presenta una natura monografica. Nella prassi biblioteconomica riconosciamo che la serialità o la continuità nel tempo di una pubblicazione vengono garantiti, sotto il profilo editoriale, attraverso due distinti elementi, entrambi necessari:

Altri prodotti editoriali che nel nostro immaginario nascono naturalmente “in aggiornamento” - come i siti web - possono anche essere statici, fissi nei contenuti e nella forma così come sono apparsi alla loro prima uscita: in un caso del genere si configurano come vere e proprie pubblicazioni monografiche. Qualora essi presentino esplicitamente indizi di aggiornamento nel tempo (per esempio: i singoli contributi interni sono datati in sequenza cronologica) possono rientrare nella categoria bibliografica dei seriali, e quindi essere identificati tramite codice ISSN.
Le pubblicazioni in serie vengono individuate e identificate anche all'interno dell'archivio ISSN tramite il loro titolo (i sottotitoli non vengono presi in considerazione) e il loro supporto fisico di edizione. Nel caso in cui l'archivio contenga più seriali con lo stesso titolo essi vengono distinti, nelle schede descrittive e ai soli fini dell'identificazione univoca, con l'aggiunta al titolo proprio di uno o più elementi qualificatori (disambiguanti), in modo da creare dei titolichiave unici, privi di omonimi. I qualificatori da utilizzare sono elencati nel Manuale ISSN15, dove viene fornita anche una gerarchia di utilizzo e citazione (per esempio: luogo di pubblicazione, data di pubblicazione, tipo di supporto fisico...). La loro applicazione è fondamentale per gli scopi identificativi dell'ISSN, sebbene i qualificatori non costituiscano un dato bibliografico insito nella pubblicazione, bensì un elemento aggiuntivo, scelto e apposto dal catalogatore.

I codici a barre

La Rete ISSN ha stretto sin dai primi anni Ottanta una partnership con l'organismo internazionale che gestisce il sistema di identificazione dei prodotti commerciali tramite codici a barre. L'organismo era denominato EAN (European Article Number); da qui la diffusione, ancora radicata nella terminologia e nel linguaggio commerciale, della loro denominazione complessiva di“codici EAN”. Attualmente l'organismo gestore del sistema è denominato GS1(http://www.gs1.org).
I codici a barre hanno rivoluzionato negli anni Ottanta la distribuzione commerciale e sono stati applicati alle più disparate categorie merceologiche. Lo scopo principale di essi era ed è quello di identificare il singolo pezzo fisico di ciascun prodotto per consentirne l'immediata tracciabilità. La tecnologia usata è quella della lettura ottica delle etichette a barre che accompagnano il prodotto in tutta la filiera, sino alla distribuzione finale al compratore. Si tratta di una tecnica tuttora largamente diffusa, nonostante l'emersione nel corso degli ultimi anni di metodologie più moderne e concorrenti (comunque similari), applicabile all'universo degli oggetti fisici.
La convenzione tra ISSN e GS1 prevedeva, e prevede tuttora, l'utilizzo obbligatorio del codice ISSN per la costruzione dei codici a barre delle pubblicazioni in serie. Stante questa convenzione, quindi, tutti i seriali i cui fascicoli o le cui uscite debbano essere singolarmente marcati con codici a barre hanno prioritariamente necessità di essere identificati da codice ISSN. Tenuto conto di questo si capisce meglio, perciò, l'opportunità di attribuire il codice ISSN precedentemente alla pubblicazione effettiva del seriale, per far sì che, come detto in precedenza, la prima uscita possa essere stampata già corredata dall'etichetta del barcode. Il sistema prevede di inserire all'interno della sequenza numerica del codice a barre le prime sette cifre delle otto che formano il codice ISSN (escludendo l'ultima a destra, di controllo); il barcode viene quindi completato con altre cifre che sono peculiari di quell'identificatore, ma che non hanno riscontri nell'ISSN16.

Il codice a barre che identifica un seriale riesce a veicolare anche alcune informazioni tipicamente commerciali o descrittive necessarie agli editori e agli intermediari della distribuzione, come la tipologia di prezzo relativa al singolo fascicolo o la tipologia di prodotto (se il fascicolo è un'uscita normale, speciale, supplemento, numero con gadget, allegato, raccoglitore, indice ecc.). Non sempre gli editori hanno conoscenza diretta delle molteplici opzioni informative che il codice a barre consente loro per identificare quelle varianti. Talvolta, infatti, essi ritengono che sia necessario cambiare codice ISSN per poter costruire un codice a barre totalmente nuovo ad ogni variazione tipologica. Tale convinzione non è corretta, in quanto l'ISSN non ha la funzione di identificare quel tipo di variazioni, e non è stato strutturato per rispondere ad esigenze di quella natura; esso, infatti, quando sia stato attribuito ad un determinato seriale può essere cambiato soltanto se ne venga modificato significativamente il titolo proprio o il suo supporto fisico di pubblicazione.

Quali usi per l'ISSN in Italia

Il codice ISSN viene utilizzato in Italia principalmente per i seguenti usi:

  1. in modo massiccio per le finalità appena viste della commercializzazione o distribuzione dei seriali pubblicati su supporto fisico statico (in prevalenza carta, ma anche CD, DVD o altro supporto), tramite tecnologia a lettura ottica (barcode);
  2. in modo ampio e consolidato per l'identificazione dei seriali - ;pubblicati sia su supporto fisico statico che online - all'interno di qualsiasi tipo di database catalografico, e per la creazione di altri codici identificatori che lo contengano, ad esempio per individuare gli articoli contenuti nelle riviste (esempi di codici che possono inglobare l'ISSN: SICI, DOI, NBN...)17;
  3. in quantità crescente: 1) per l'identificazione dei seriali italiani all'interno delle basi di dati bibliografiche o citazionali internazionali; 2) nel corso degli ultimi due anni, in particolare in ambito Università/Ricerca, per l'identificazione dei seriali, sia italiani che stranieri, ai fini della valutazione istituzionale dei prodotti editoriali di livello scientifico (attività ANVUR).

L'utilizzo (a), diffuso in Italia in quantità non massicce fino agli anni 2000, ha avuto una rapida ascesa a partire dal gennaio 2006, quando è divenuto operativo l'Accordo nazionale sulla vendita dei giornali quotidiani e periodici, siglato nel 2005 da numerosi organismi e soggetti di quella filiera commerciale18. Successivamente a questo accordo, che ha reso il barcode uno strumento di fatto indispensabile nella pratica distributiva di periodici o collezionabili, il Centro italiano ha rilevato una forte crescita di richieste di assegnazione ISSN rispetto al periodo precedente, e ha dovuto far fronte, in qualche caso anche con una certa difficoltà di adattamento, alle pressanti esigenze di un mercato molto dinamico. Tuttora, l'andamento delle attività correnti del Centro ISSN è influenzato dalla stagionalità di produzione delle riviste destinate prevalentemente al canale di vendita delle edicole, e registra per questa tipologia di seriali picchi di richieste nei mesi a ridosso dell'estate e in prossimità del periodo natalizio.
L'utilizzo (b) è noto a tutti i bibliotecari italiani, sia che lavorino in cataloghi collettivi come SBN o ACNP sia che lavorino in cataloghi, diciamo così, freestanding. L'informatizzazione ha reso l'uso del codice numerico sempre più importante per qualsiasi tipo di attività indicale, o per qualsiasi riversamento dati o bonifica di intestazioni di autorità. Tuttavia, in procedure massive di questo genere il codice ISSN viene talvolta a smarrire parte della sua natura di identificatore reale (la cui provenienza, cioè, è il prodotto editoriale concreto, che può contenere informazioni inesatte o molteplici, data la lunghezza di vita del seriale), per caricarsi della funzione di “snodo informatico”: gli viene di fatto richiesto di garantire prestazioni di assoluta univocità. È auspicabile, invece, che l'architettura informatica del catalogo preveda sempre in relazione al dato ISSN la molteplicità dei possibili eventi di anomalia riscontrabili effettivamente nella realtà editoriale19, senza vincolarne l'immissione ad una sola occorrenza per titolo di seriale.

Nei cataloghi e nelle basi di dati in uso in Italia l'impiego del codice ISSN per la formazione di altri codici correlati non è ancora generale, pur essendo in crescita. Esempi di impiego dell'ISSN nel SICI li possiamo vedere all'interno di ACNP; l'impiego nel DOI è attestato ben più ampiamente, ad esempio nei siti web degli editori. Anche se il numero DOI di un singolo articolo non deve necessariamente essere costruito usando l'ISSN identificativo del seriale (ad esempio, questa stessa rivista che state leggendo, AIB studi, predispone i propri DOI con un progressivo numerico autonomo), tuttavia numerosi editori hanno impiegato l'ISSN per questa finalità20.
L'utilizzo (c1) è anch'esso di ormai ampia diffusione e riguarda tutti coloro che pubblicano seriali di livello scientifico o che scrivono in essi. L'inclusione e la reperibilità di un seriale all'interno di uno o più influenti database internazionali dedicati a questo settore dell'editoria - bibliografico/citazionali, oppure con contenuti fulltext - costituisce ovviamente per la pubblicazione il miglior segnale di affermazione pubblica e la più prestigiosa evidenza di raggiunto o consolidato status scientifico. È noto, inoltre, che questi repertori arricchiscono l'informazione descrittiva con una serie di indicatori numerici di diffusione e/o citazione editoriale, che consentono di attribuire alla rivista o allo studioso che vi ha scritto un preciso riferimento nel panorama scientifico internazionale. È naturale, perciò, che la maggior parte degli editori o degli studiosi cerchi di far censire o indicizzare la propria pubblicazione in questi repertori, per la registrazione nei quali sono richiesti diversi requisiti bibliografico/editoriali. Uno di questi è il codice ISSN, a cui vengono demandate le molteplici funzioni di“rivelatore di esistenza in vita”del seriale, di identificatore ufficiale di esso (soprattutto a fronte di situazioni internazionali di omonimia o quasi omonimia) e di identificatore informatico per collegare a quel titolo tutti i prodotti ed elementi aggiuntivi correlati che si intendono gestire nel database.

L'utilizzo (c2) è quello che in Italia nel corso degli ultimi due anni, 2011e 2012, ha fatto aumentare fortemente la sollecitazione del mondo scientifico nei confronti della galassia ISSN–come già accennato all'inizio di questo contributo. L'opportunità di corredare con codici identificativi standard (ISSN, ISBN, DOI ecc.) le descrizioni bibliografiche dei prodotti della ricerca da presentarsi alla valutazione dell'agenzia ANVUR ha spinto sia gli studiosi che gli stessi enti di ricerca ad interessarsi, molto più di quanto non avessero fatto in precedenza, a questo specifico aspetto della presentazione editoriale.
È emersa più frequente per gli utenti l'esigenza di individuare l'identificativo del proprio prodotto, e il Centro italiano ha ricevuto molte richieste di informazione in merito. Il pubblico non professionale si è trovato spesso per la prima volta di fronte a quest'indagine, e oltretutto senza avere la possibilità di accedere agevolmente all'archivio internazionale ISSN, consultabile, come si è già detto, in abbonamento, e perciò destinato di fatto a una clientela istituzionale. Quindi, senza il tramite del Centro nazionale l'utente in alcuni casi non avrebbe avuto possibilità di venire a conoscenza del codice ISSN cercato, nel caso in cui esso non fosse stato pubblicato sul seriale stesso. Sono anche pervenute al Centro italiano, e continuano a pervenire, richieste di informazione sulla natura, le caratteristiche e le funzionalità dell'ISSN: gli studiosi, infatti, vogliono rendersi conto di come esso possa corredare al meglio o arricchire la descrizione del seriale o dell'articolo che devono essere sottoposti a valutazione21. In buona sostanza, il vantaggio dell'esistenza dell'ISSN è proprio quello che, citando il codice, si può agevolmente consentire il riconoscimento di un prodotto anche nell'ambito di contesti culturali e informativi diversi tra di loro, o in habitat descrittivi o catalografici difformi. La neutralità e la sinteticità del modello descrittivo ISSN ne garantiscono fruibilità e spendibilità su larga scala.

Il metodo di assegnazione del codice

Si è già detto che il sistema di assegnazione del codice a livello internazionale è distribuito su base geografica, e coinvolge quindi un centro nazionale per ciascun paese aderente al sistema. Il Centro internazionale - che si è riservato l'attività di assegnazione dei codici per i seriali editi da organismi/enti internazionali, e per quelli nei cui paesi non sia presente un centro ISSN - gestisce e mantiene il database collettivo e assegna i lotti di codici ai vari centri nazionali che li utilizzeranno progressivamente.
Il metodo di schedatura si basa sulla sintassi MARC ed è in armonia con i princìpi ISBD, l'una e gli altri adattati e modellati per le necessità ISSN22. I dati catalografici descrivono la fisionomia del primo numero pubblicato del seriale, oppure, in mancanza di esso, del primo numero che è venuto nella disponibilità del centro schedatore23; nel caso di seriali online la descrizione catalografica registra i dati della pubblicazione così come individuabili al momento della redazione della scheda. Quando le fisiologiche variazioni nella fisionomia editoriale di un seriale non siano tali da richiedere il mutamento di codice ISSN - e quindi nemmeno la redazione di una nuova scheda - il Manuale non prescrive formalmente per i centri l'obbligo di aggiornamento delle schede già validate. Tuttavia, da diversi passaggi normativi si evince l'invito ai centri a registrare nella scheda originaria alcune delle varianti che possono essere occorse al seriale, a partire, ovviamente, dalla principale che è quella della sua cessazione (con l'introduzione della data di chiusura). Altre varianti agevolmente registrabili nella scheda sono: varianti di titolo (campi ripetibili), in cui trovano posto quelle microvariazioni del titolo proprio che non rendono necessario il cambiamento di ISSN24;“successivo o ultimo editore” (campo ripetibile), in cui inserire luogo e denominazione di editore successivi a quello iniziale, ed eventualmente la data dell'avvenuta variazione25; uno o più enti autori successivi al primo, e legami bibliografici di varia natura che si instaurino con altri seriali (campi ripetibili), per esempio edizione su altro supporto, titolo precedente, titolo successivo, è supplemento di, ha come supplemento ecc.26. Nel caso di seriali online possono essere inserite le URL successive alla prima, quando si venga a conoscenza di cambiamenti nell'indirizzo web di pubblicazione.

Altre variazioni che spesso gli editori o i bibliotecari segnalano avvenute nel corso della vita di un seriale non trovano invece per il momento uno spazio adeguato nella scheda ISSN, in quanto i relativi campi di registrazione non sono ripetibili, né la normativa prevede la sostituzione del dato originario con quello più recente. Questo è, ad esempio, il caso della periodicità (notoriamente“ballerina”nei seriali); è il caso, meno frequente, della tipologia del seriale (che può, per esempio, modificarsi da periodico a collana, o viceversa).
Le procedure di catalogazione consentono due livelli di esaustività, in base ai quali è possibile per i Centri nazionali optare per la redazione di schede complete o di schede più snelle; queste ultime, tuttavia, sono da utilizzarsi solo per quei seriali che il centro nazionale ritenga di natura effimera o di interesse esclusivamente locale. È stabilito un set di metadati obbligatori, comune a entrambe le tipologie descrittive; sono inoltre indicati anche gli altri metadati, obbligatori o obbligatori se applicabili per la sola scheda completa27. Almeno un codice di classificazione (CDU o CDD, a scelta del centro nazionale) è comunque obbligatorio nel caso di scheda completa. Il principio della configurabilità del sistema si basa sul presupposto che in una Rete collettiva i partner collaboranti sono esponenti di background culturali, sociali e istituzionali molto diversi fra loro, e che i rispettivi orizzonti di applicazione e di utilizzo del sistema ISSN stesso possono differire in base al panorama editoriale o scientifico locale. Ad esempio, i centri che operano all'interno delle biblioteche nazionali dei rispettivi paesi interfacciano la propria tecnica di schedatura con quella in uso nella biblioteca che li ospita - mutuandone anche alcune metodiche e prassi - , e procedono a regolari interscambi di dati, generalmente a cadenza mensile, tra il database della loro biblioteca e quello della Rete ISSN. Altri centri, invece, meno vincolati per legame istituzionale al catalogo dell'ente di appartenenza, redigono le proprie schede catalogando direttamente nel database della Rete, di prima mano e in tempo reale, limitando l'apporto di usi catalografici provenienti dalle realtà biblioteconomiche locali. Il Centro italiano, che dal 2005 ha trovato sede nella Biblioteca centrale G. Marconi del Consiglio nazionale delle ricerche, dopo aver operato per circa trent'anni presso l'Istituto di studi per la documentazione scientifica (ISRDS) del CNR stesso - si allinea con la seconda tipologia descritta, in quanto alimenta l'archivio ISSN tramite catalogazione diretta, utilizzando per questo scopo il software Virtua messo a disposizione dal Centro internazionale.

Le regole di schedatura ISSN - così come d'altronde le regole di assegnazione - sono soggette a revisioni e aggiornamenti periodici, per far in modo che si mantengano adeguate all'evoluzione dei prodotti da descrivere, e per poterne migliorare il livello di qualità con il continuo raffronto/scambio verso altri macrosistemi catalografici internazionali. Le proposte, provenienti dai centri nazionali o dal Centro internazionale, per modifiche che andrebbero a incidere sulle norme già presenti nel Manuale vengono presentate e discusse durante l'annuale meeting dei direttori dei centri, e, se approvate, entreranno a far parte della successiva edizione del Manuale stesso. Le sezioni che probabilmente costituiscono il “cuore metodologico” di questo fondamentale strumento sono due: quella in cui si definisce l'oggetto, il campo di applicazione dell'ISSN e la sua metodica base per l'assegnazione (cap. 0), e quella in cui si elencano più dettagliatamente le regole per l'attribuzione del codice (cap. 2, e in particolare 2.2) e si specificano i casi nei quali sia necessario procedere a una nuova assegnazione di codice per un seriale già identificato da ISSN (par. 2.3). Nel cap. 0 sono presentati alcuni dei principi di base del sistema. Li abbiamo menzionati più volte; qui vale la pena di richiamare due soli ulteriori punti, entrati a far parte del Manuale nell'ultima edizione, e che costituiscono la sintesi di un dibattito metodologico in corso già da qualche anno:

Nel cap. 2, intitolato semplicemente “ISSN”, si entra nel dettaglio delle regole applicative per l'assegnazione. Le riassumiamo qui succintamente; il Manuale le richiama anche in molti altri punti del suo testo, aggiungendo talvolta qualche ulteriore precisazione.

  1. Si attribuiscono ISSN diversi quando un seriale venga pubblicato:
    1. su supporti fisici differenti - contemporaneamente o in successione cronologica;
    2. in edizioni linguistiche differenti;
    3. in edizioni geografiche differenti;
    4. in altre tipologie di edizioni differenti;
    5. in cumulazioni periodiche (soltanto nel caso in cui il contenuto sia significativamente differente rispetto a quello delle singole uscite).

  2. Si attribuisce un nuovo ISSN quando nel titolo proprio o nel titolo chiave di un seriale intervengano modifiche significative, tutte previste nei par. 2.3.1 e 2.3.2.
  3. Si attribuisce un nuovo ISSN quando un seriale che ha già cambiato titolo nel corso delle proprie pubblicazioni ritorna al titolo originario (non viene ripristinato il codice ISSN originario ma se ne assegna uno nuovo).

I casi più frequenti, e di maggiore impatto per le attività correnti di centri nazionali e comunità editoriali, sono 1.a e 2.1.a - La pubblicazione di un seriale su più supporti fisici è una realtà sempre più diffusa e abituale, da quando alla tradizionale edizione cartacea si è andata affiancando quella su supporto elettronico, prima statico (p.e. il CD o il DVD), e poi dinamico (online o altra tipologia di pubblicazione telematica, per esempio su apparecchio mobile). Il sistema ISSN si è trovato ad affrontare nell'arco di pochi anni mutazioni editoriali forse impreviste ed è stato chiamato in causa da editori e distributori per fornire risposte identificative non sempre semplici, né tantomeno di ovvia applicazione.
Il Manuale conteneva già precedentemente prescrizioni consolidate e applicate. Una di esse è stata provvisoriamente rettificata nel 2012, e il suo contenuto dovrà essere confermato nell'edizione del 2013: era già esistente la prescrizione in base alla quale si assegnava un medesimo codice ISSN a differenti versioni online di uno stesso seriale - anche se pubblicate in formati o linguaggi diversi, per esempio pdf, html...- ; ora la prescrizione è stata ampliata fino a ricomprendere nel suo dettato tutti i tipi attualmente disponibili di edizioni/versioni online, siano esse native digitali o digitalizzate, per qualsiasi tipo di apparecchio, anche mobile (telefoni portatili, lettori ecc.), comunque esse siano prodotte30.

2 - Per quanto riguarda i cambiamenti di titolo dai quali consegue l'assegnazione di un diverso ISSN il Manuale elenca tre casi di mutamenti significativi nel titolo proprio (2.3.1) e altri sette di mutamenti diversi che comportano variazioni nel titolo chiave (2.3.2).
Più ancora che questi due paragrafi sono però forse importanti i due successivi - 2.4.1e 2.4.2 -, nei quali sono riportati con ricchezza di esemplificazione i possibili cambiamenti “minori” che non comportano assegnazione di diverso ISSN, sia che avvengano nel titolo proprio sia che avvengano nel titolo chiave. La maggior parte appare di carattere grafico od ortografico, oppure è relativa alla forma del nome dell'ente che produce il seriale. In tutti questi casi il seriale mantiene il primo ISSN assegnato, e il Centro nazionale procede soltanto, se opportuno, ad aggiornare la scheda descrittiva originaria con l'introduzione del campo (ripetibile)“varianti di titolo”, che conterrà il dato della microvariazione31.

Il contenitore dei dati: il database internazionale ISSN

Il database ISSN è consultabile attraverso il link al portale http://portal.issn.org, presente sulla homepage del Centro internazionale. Esso contiene le descrizioni bibliografiche dei seriali trattati dal sistema ISSN; le schede dei seriali pubblicati online sono corredate della URL di riferimento, così come fornita dall'editore o dal richiedente del codice. Da ciascuna scheda è possibile tramite resolver cercare la presenza dell'ISSN nel catalogo collettivo nazionale del paese di riferimento o nei motori di ricerca del web.
Il portale consente per i fruitori esterni l'accesso a tutti i record bibliografici validati (nello status chiamato register). I software di schedatura e le modalità di invio dei dati (in tempo reale, oppure a scadenze periodiche, tramite uploading di file cumulativi) non sono uguali per tutti i Centri. La diversità di questi metodi, comunque accettati dal sistema, fa sì che talvolta possa capitare di consultare il database e non trovarvi il titolo o l'ISSN cercati, sebbene certamente già censiti. Ciò può verificarsi perché i relativi dati bibliografici non sono ancora stati materialmente trasmessi dal singolo centro nazionale al database collettivo. Il mancato reperimento di un'informazione che si riteneva certa può creare dubbi o perplessità nell'utente esterno: in casi del genere è utile rivolgersi al Centro nazionale del paese della pubblicazione (oppure al proprio Centro nazionale) per avere maggiori dettagli sull'effettiva esistenza del seriale cercato nel database.

Infatti, sono gli utenti interni alla Rete, cioè i Centri nazionali, ad avere l'accesso a tutti i record bibliografici indistintamente, anche a quelli chi si trovano in status work, ancora in corso di lavorazione. Agli stessi utenti interni è inoltre riservata la consultazione di schede grezze (il cosiddetto status legacy), frutto di riversamenti automatici risalenti ai primi anni dell'informatizzazione e rimaste a costituire una sorta di“riserva”bibliografica, utile soprattutto nei casi di pubblicazioni ormai cessate e quindi di difficile reperimento. Questo insieme si riferisce alla produzione editoriale di molti paesi diversi, Italia compresa; le schede che via via interessano vengono utilizzate previo restyling catalografico e quindi rese ufficiali in status register. Nel caso si riconosca che i loro dati non sono utilizzabili secondo gli attuali standard di qualità possono viceversa essere destinate alla cancellazione. Ogni Centro nazionale è autorizzato ad intervenire solo sulle schede che afferiscono al proprio paese. Il database ISSN prevede un articolato sistema di ricerche multiple, modellabili sulle esigenze individuali dell'utente. La quick search consente il reperimento veloce per seriale (parole del titolo, editore, parole in qualsiasi campo) o per codice ISSN o ISSNL. La combined search costituisce il cuore“ricco”del sistema in quanto offre una gamma veramente ampia di combinazioni attivabile su campi diversi da scegliere tramite menù a tendina; i campi possono essere collegati tra loro con operatori booleani e le combinazioni ulteriormente raffinate con l'impiego di filtri. La expert search si indirizza, come indicato dalla denominazione, a un'utenza specializzata, che ha familiarità con l'architettura informatica del sistema e vuole sfruttarne le potenzialità, non tanto per una ricerca di singoli documenti quanto per estrarre macrogruppi di dati omogenei, allo scopo di ottenere risultati essenzialmente quantitativi, o per finalità statistiche. La expert search è resa più agevole grazie ad un help in linea chiaro e leggibile, che rende possibile la sua utilizzazione anche ad un autodidatta, purché a conoscenza della terminologia biblioteconomica. La sezione dedicata alle ricerche in browsing permette infine di ottenere listati per i campi principali (titolo, ISSN, paese...), incrociabili con alcuni filtri.

I risultati multipli delle ricerche in finding vengono esposti con una lista sintetica in formato tabellare, in cui appaiono i dati principali, come l'ISSN, l'ISSNL, il supporto fisico - espresso da un simbolo grafico - , il titolo del seriale, il paese, la lingua, la periodicità. La lista è prodotta automaticamente in ordine alfabetico di titolo, ma può essere riordinata anche con altre modalità di output. Cliccando su un titolo di seriale riportato nella lista si apre la visualizzazione dell'intero record. La scheda può presentare, oltre ai dati bibliografici descrittivi, anche i legami ad altri titoli e consentire quindi la navigazione tra di essi. I risultati delle ricerche possono essere salvati e inviati all'interessato per posta elettronica direttamente tramite il portale, sia in formato lista breve o MARC, sia nel formato etichette, più leggibile per tutte le tipologie di fruitori.
L'utente più esperto ha la possibilità di affiancare all'indagine puramente descrittiva anche quella semantica, che si concretizza attraverso accessi per numeri di classe CDU oppure CDD32. I campi contenenti le classificazioni sono ricercabili sia per numero completo che per troncamento. I Centri nazionali hanno autonomia nella scelta della classificazione da utilizzare, così come possono liberamente riferirsi all'edizione di essa (completa, abbreviata, originale, tradotta ecc.) che risulti più coerente con la loro politica di catalogazione; la specifica di edizione, peraltro, è obbligatoria all'interno di ciascuna scheda, per contestualizzare un dato - il codice numerico della classe - che può variare anche sensibilmente da un'edizione all'altra.

Il Centro italiano ha utilizzato sino al 2006 quasi esclusivamente la classificazione CDU; a partire da quell'anno ha inteso allinearsi all'uso ormai divenuto universale della Dewey e ha deciso di introdurre nelle proprie schede questa classificazione (ed. 22a), sebbene per praticità adoperi i numeri solo fino alla terza cifra. Il Centro ha però anche voluto mantenere, per motivi di continuità bibliografica e di coerenza culturale, l'utilizzo della CDU, con il livello di dettaglio più approfondito consentito dall'edizione italiana abbreviata33. Le schede nazionali prodotte negli ultimi sette anni sono quindi tutte ricercabili attraverso i codici di entrambe le classificazioni. Quelle precedenti al 2006 vengono corredate del codice CDD mancante man mano che sia necessario effettuare interventi di manutenzione catalografica. Il database ISSN costituisce uno strumento di grande utilità soprattutto per svolgere macroricerche per le quali i cataloghi delle biblioteche, anche quelli collettivi, non possono essere predisposti.
La copertura mondiale dei dati–attualmente quasi 1.680.000 titoli34 - e l'imparzialità del suo contenuto - non circoscritto ad alcuni soggetti, tipologie o standard qualitativi editoriali - ne fanno la sede adatta per indagini ad ampio spettro geografico o cronologico. Chi voglia esplorare, per esempio, l'odierno trend produttivo del mercato europeo, oppure chi voglia approfondire in chiave storica le testimonianze provenienti da una certa area linguistica - magari trasversale a paesi diversi - può trovare nel database la fonte informativa idonea.

L'archivio ISSN è, in sostanza, il canale più rapido per ottimizzare ricerche bibliografiche altrimenti lunghe e complesse. Abbiamo cercato fin qui di tratteggiare un quadro complessivo del sistema per trasmettere ai lettori informazioni utili ad illustrare il ruolo del codice nel panorama editoriale. L'esposizione non intendeva affrontare in modo dettagliato tutti i temi connessi all'identificazione bibliografica, ma piuttosto illuminare il contesto istituzionale e produttivo in cui i centri nazionali si muovono quotidianamente. Crediamo comunque che le principali attività - di informazione e contatto, di ricerca documentale, di schedatura - svolte usualmente nei nostri uffici, così come negli uffici dei colleghi di tutto il mondo, siano state qui portate in evidenza.
Il Centro italiano percepisce l'importanza del doppio ruolo che si trova a ricoprire: è produttore/validatore di informazione ma è anche mediatore dell'informazione stessa. Per questo motivo è sempre a disposizione dell'utenza non soltanto per dare corso alle richieste di assegnazione del codice, ma anche per rispondere alle domande e per chiarire quei dubbi che possono sorgere in merito alla natura e alle caratteristiche dell'ISSN. La varietà dei quesiti ricevuti - alcuni anche piuttosto complessi, e ai quali si è cercato di fornire risposte il più possibile circostanziate - ci ha fatto comprendere, soprattutto nel corso dell'ultimo anno, come la funzione del Centro non possa essere correttamente assolta se ci si estrania rispetto al panorama produttivo in mutamento o non ci si confronta fattivamente con le nuove pressanti esigenze dell'utenza editoriale e scientifica.
È quindi compito naturale del nostro Centro farsi interprete presso la Rete internazionale delle specifiche aspettative - commerciali e istituzionali - che gli interlocutori italiani fanno man mano emergere, allo scopo di raffrontare queste sollecitazioni con quelle che gli altri Centri ricevono a loro volta dalla propria utenza di riferimento. Tenere conto, raccogliere ed esaminare pragmaticamente tutte queste istanze è una delle mission del Network ISSN, per far sì che la natura dello strumento identificativo non si irrigidisca in un profilo funzionale immodificabile, ma, pur rispondendo sempre a criteri di correttezza e garanzia, sia in grado di recepire al suo interno le novità del mercato che ne è il principale beneficiario.


Ultima consultazione siti web: ottobre 2012.


NOTE

[1] D.P.R. 1°febbraio 2010, n.76 (G.U. n. 122 27/05/2010, S. O. 109/L). L'Agenzia si è insediata nel maggio 2011.

[2] Fatte salve naturalmente le dovute eccezioni, che riguardano la casistica delle diverse tipologie di edizione: edizioni diverse tra loro per formato, supporto fisico o per lingua; nuova edizione con modifica al contenuto; coedizioni (in questo caso il volume può riportare più ISBN, uno per ciascun editore). Inoltre, ciascun volume di un'opera in più volumi può riportare sia il proprio ISBN che quello dell'opera complessiva.

[3] ISSN Manual, Paris: ISSN International Centre, June 2012, http://www.issn.org/files/issn/ Documentation/Manuels/ISSNManual2012EN.pdf (disponibile anche la versione in francese, http://www.issn.org/files/issn/Documentation/Manuels/ISSNManual2012FR.pdf). L'edizione attualmente vigente è quella revisionata nella prima parte del 2012.

[4] ISO 3297:1986 Documentation - International standard serial numbering (ISSN); ISO 3297:1998 Information and documentation - International standard serial number (ISSN); ISO 3297:2007 Information and documentation - International standard serial number (ISSN), attualmente in vigore.

[5] L'organismo ISO che ha curato la 3297 è il Technical Committee 46 Information and documentation, SubCommittee SC9 Identification and description. L'organismo UNI che ne ha curato recentemente l'edizione italiana era denominato nel 2010 Commissione tecnica Documentazione, informazione automatica e multimediale (DIAM; ora più semplicemente Documentazione e informazione).

[6] La premessa della ISO 3297:2007 non è presente nella UNI ISO 3297:2010, in quanto sostituita dalla premessa nazionale.

[7] Non vengono invece prese in considerazione le eventuali sedi dello stampatore, del distributore o del provider.

[8] Per garantire ai centri nazionali la giusta “riserva” di codici per un congruo lasso di tempo il Centro internazionale rilascia lotti di codici quantitativamente corrispondenti alla prevedibile produttività pluriennale di ciascun Centro.

[9] È prevista dal sistema la possibilità che la gestione di uno stesso codice ISSN - o, meglio, la gestione della scheda descrittiva del seriale da esso identificato, presente nel database collettivo - passi da un Centro nazionale ad un altro quando un seriale cambia paese di pubblicazione nel corso della sua esistenza. In un caso di questo genere, infatti, se il seriale avrà conservato il titolo già in uso anche il codice ISSN ad esso correlato rimarrà uguale, ma l'aggiornamento della scheda descrittiva con i nuovi dati bibliografici (in particolare: nuovi luogo ed editore) spetterà al centro nazionale dell'ultimo paese di pubblicazione.

[10] UNI ISO 3297:2010, par. 1: «La presente norma internazionale definisce e promuove l'utilizzo di un codice normalizzato (ISSN) per l'identificazione univoca delle pubblicazioni in serie e delle altre risorse in continuazione. Ciascun codice internazionale unificato delle pubblicazioni in serie (ISSN) è un identificatore univoco per una specifica pubblicazione in serie, o per altra risorsa in continuazione, su uno specifico supporto fisico». Poco più avanti, nel par. 2, Termini e definizioni, così si prosegue: «Risorsa in continuazione: pubblicazione, su qualsivoglia supporto fisico, che si succede nel tempo senza un termine prefissato e resa disponibile al pubblico.[....]includono pubblicazioni seriali come quotidiani, periodici, riviste, ecc., e risorse integrative permanenti, come le pubblicazioni a fogli mobili costantemente aggiornate o siti web costantemente aggiornati».

[11] UNI ISO 3297:2010, par. 1. L'assegnazione dei codici prima della pubblicazione dei seriali (cosiddetta “preassegnazione”) è quindi un metodo univoco e garantito nei suoi principi generali dal sistema ISSN. L'applicazione della regola può presentare alcune differenze di prassi da un centro nazionale all'altro: ad esempio, la registrazione all'interno del database ISSN della scheda descrittiva del seriale per il quale è stato preassegnato un codice può essere effettuata contestualmente alla preassegnazione stessa, in uno status provvisorio, oppure può essere effettuata successivamente, in presenza della pubblicazione reale, in uno status catalografico definitivo. Le diversità riscontrabili tra i vari centri sono dovute sia ai leciti margini di discrezionalità di cui godono i componenti della Rete nell'attuazione delle prescrizioni ISSN (ovviamente, purché non in contrasto con esse), sia alle molteplici esigenze–editoriali, commerciali, amministrative - di paesi anche molto diversi tra loro, che possono comportare risposte procedurali differenti da un Centro all'altro.

[12] La UNI ISO 3297:2010 - ricalcando fedelmente la ISO - offre nel par. 2 (in particolare alle voci 2.2, 2.3) una serie di esemplificazioni: periodici, riviste, periodici elettronici, repertori in aggiornamento, rapporti annuali, quotidiani, serie monografiche, pubblicazioni a fogli mobili, basi di dati e siti web. Non vengono fornite definizioni esplicative delle singole voci; la loro individuazione bibliografica è quindi demandata alla pratica biblioteconomica in uso presso ciascun centro nazionale.

[13] La UNI ISO 3297:2010, 2.1: «Risorsa in continuazione: pubblicazione [...] che si succede nel tempo senza un termine prefissato[...]appare usualmente in uscite successive o integrative, normalmente fornite di designazioni numeriche o cronologiche»., 2.2: «Pubblicazione in serie: risorsa in continuazione pubblicata in una successione di uscite o parti distinte, usualmente fornite di numerazione, senza un termine prefissato»., 2.3: «Risorsa integrativa permanente: risorsa integrativa che viene accresciuta o modificata per mezzo di aggiornamenti che non restano separati, ma sono integrati nel corpo dell'opera».

[14] Si ricorda, comunque, che una serie editoriale di atti di convegni viene ritenuta sufficientemente identificabile ai fini dell'ISSN nei casi in cui i titoli di due Atti (pubblicati) consecutivi presentino la sola differenza del numerale (ad esempio: Atti del primo congresso dell'Associazione XY; Atti del secondo congresso dell'Associazione XY ecc. Il seriale verrà registrato nel database ISSN con il seguente titolo chiave identificativo: Atti del ... congresso dell'Associazione XY, in cui i prescritti puntini di sospensione simboleggiano il cambiamento del numerale ad ogni uscita).

[15] Cap. 4, in particolare 4.1.2.

[16] Il codice a barre per i seriali si compone di tredici cifre, ed è eventualmente completato da un elemento add on facoltativo, composto da altri tre/cinque numeri. Indicazioni utili sulle metodiche di elaborazione dei codici a barre sono reperibili sul sito web http://www.gs1.org oppure sul sito del referente italiano, l'Agenzia Indicod, http://www.indicodecr.it.

[17] Il SICI (Serial Item and Contribution Identifier, standard ANSI/NISO Z39.56:1996(R2002)) ha lo scopo di identificare le singole parti componenti di una pubblicazione seriale, cioè singoli volumi facenti parte di una collana, singoli fascicoli di un periodico, singoli saggi, articoli, contributi. Può identificare le parti componenti di pubblicazioni sia cartacee sia elettroniche. Il DOI (Digital object identifier, standard ISO 26324:2012) ha lo scopo di identificare in ambiente digitale qualsiasi tipo di prodotto editoriale. La sua Agenzia internazionale è la International DOI Foundation, http://www.doi.org; per l'Europa l'agenzia di riferimento è MEDRA, http://www.medra.org. Sull'identificatore digitale persistente NBN (National bibliography number) in Italia e sullo stato di avanzamento della sua applicazione si può consultare il sito informativo http://www.depositolegale.it. Lo standard ISO 3297:2007 ha affrontato esplicitamente nella sua parte conclusiva il tema dell'utilizzo dell'ISSN da parte di altri identificatori, siano essi statici o dinamici (interoperabili), promuovendo di fatto la diffusione di questo tipo di impiego (Annex E (informative): Use of ISSN and linking ISSN (ISSNL) with other identification and linking systems; in UNI ISO 3297:2010: Appendice E (informativa): Uso dell'ISSN e dell'ISSN di collegamento (ISSNL) con altri sistemi di identificazione e di collegamento).

[18] Sottoscritto il 18 aprile 2005 da FIEG (Federazione italiana editori giornali) e da sei diverse sigle sindacali del comparto Giornalai; successivamente hanno aderito ANADIS (Associazione nazionale distributori stampa), USPI (Unione stampa periodica italiana) e NDM (Network Diffusion Media). Nelle definizioni che aprono il testo dell'accordo si indica che il codice a barre prescelto per le transazioni è l'EAN 13 seguito da add on a cinque cifre. All'art. 7, la prescrizione della necessità del codice a barre: «Le parti ritengono che per rendere più efficiente la distribuzione del prodotto editoriale siano indispensabili: la presenza del codice a barre, in prima pagina per i quotidiani e in prima o quarta di copertina per i periodici, o comunque in posizione leggibile».

[19] Ad esempio: accetti la registrazione in catalogo di un medesimo codice ISSN pubblicato erroneamente su seriali diversi; oppure consenta la gestione della scheda di un seriale per il quale la biblioteca abbia voluto predisporre un solo record cumulativo, ma che sia stato identificato nel percorso della sua vita editoriale dà più codici ISSN.

[20] Sulla homepage del sito web di MEDRA è disponibile sia un resolver per DOI, sia un sistema di ricerca più tradizionale per autore, titolo, anno, editore.

[21] Si ricorda, tuttavia, che l'ISSN ha una funzione identificativa, non qualitativa. Nelle informazioni generali presenti sul sito del Centro internazionale (in fondo alla pagina http://www.issn.org/222636AllaboutISSN.php) questo principio viene espresso chiaramente. Il testo è tradotto in modo letterale nel sito del Centro italiano (in calce alla pagina http://www.bice.rm.cnr.it/Iinformazioni.html): «Quando una pubblicazione in serie (a stampa, online, o su altro supporto fisico; di qualsiasi livello o ambito disciplinare) viene identificata da un codice ISSN significa che è una pubblicazione rispondente ai requisiti di attribuzione del sistema ISSN, ed è quindi identificabile come “seriale” (pubblicazione in serie). L'ISSN non fornisce nessun tipo di garanzia relativamente al contenuto del seriale, né alcuna valutazione in merito ad esso».

[22]Le premesse normative sono accennate nei capitoli iniziali del Manuale. Nelle pagine conclusive, nelle appendici 2, 3, 4 si trovano gli elenchi dei diversi standard ISO e delle altre norme catalografiche che costituiscono i presupposti di funzionamento del sistema.

[23] Manuale, par. 1.6.1.

[24] Ivi, par. 2.4.

[25] Per procedere a questo tipo di aggiornamento il Centro italiano richiede agli editori, o comunque a chi segnala il cambiamento, di fornire la prima uscita della pubblicazione in cui appaia la nuova denominazione di responsabilità editoriale.

[26] Nel record ISSN non è prevista la possibilità di registrare la data in cui sia attestata nel seriale la presenza/variazione/cessazione di un ente autore né l'insorgenza/variazione/cessazione di un legame editoriale. Ciò fa sì che sia meno utile - o possa risultare addirittura talvolta controproducente - accumulare nella scheda un susseguirsi di informazioni, sia pure correttamente attestate nel tempo dalla fonte, per le quali non è comunque possibile registrare con chiarezza la successione cronologica.

[27] La tabella sinottica dei campi è nel Manuale, par. 1.2.

[28] Criteri di inclusione: la risorsa ha un contenuto editoriale/intellettuale manifesto; la responsabilità editoriale è ben identificabile all'interno della risorsa (nome dell'editore/produttore e almeno il paese di pubblicazione); il titolo della risorsa è ben identificabile all'interno di essa, e si mantiene identico negli aggiornamenti successivi; la risorsa (online) ha una URL valida; la risorsa verte su un argomento di interesse generale, scientifico o tecnico e/o si indirizza ad un pubblico specifico.

[29] Criteri di esclusione: la risorsa ha un contenuto a carattere esclusivamente personale (per esempio diario personale online); la risorsa è incentrata su un'impresa, un prodotto, un'istituzione o un organismo (per esempio siti web pubblicitari, commerciali, promozionali; web istituzionali); la risorsa è un sito web costituito soltanto da link; la risorsa è di natura effimera (cioè, è conosciuta come tale).

[30] Par. 2.2.3.

[31] Non è possibile tuttavia registrare nella scheda in quale anno il seriale abbia palesato la variante di titolo. Ciò potrebbe apparire irrilevante, dato che si tratta, appunto, di una variazione minore. In realtà, alcune modifiche nel titolo ritenute minori dal sistema ISSN possono essere considerate rilevanti da altri sistemi catalografici (nei quali potrebbero essere quindi redatte schede distinte per distinguere fasi diverse della vita del seriale, una per ogni variante occorsa); oppure possono essere percepite come culturalmente significative da altri interlocutori - editori, studiosi ... - che magari hanno avuto conoscenza del seriale soltanto attraverso quella specifica forma di titolo, ininfluente per l'ISSN. Sarebbe quindi utile che la scheda ISSN potesse corredare la registrazione delle microvariazioni di titolo almeno con la data della loro “prima apparizione” -se non anche con quella dell'eventuale “cessazione” - , in modo da conferire loro un valore storico probante.

[32] È opportuno ricordare, tuttavia, che l'impiego delle classificazioni non è obbligatorio per le schede cosiddette “leggere”, e non è quindi rappresentato in modo omogeneo nell'intero archivio.

[33] I ricercatori dell'ISRDSCNR, nel periodo a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, realizzarono una poderosa opera di traduzione in lingua italiana, in molti volumi, della Classificazione decimale universale. La sua edizione abbreviata è quella in uso nel Centro italiano: Classificazione decimale universale: edizione abbreviata italiana : pubbl. FID n. 661, Roma: Edizioni dell'Ateneo, 1987.

[34] L'Italia contribuisce con poco più di 53.000 titoli. Nell'anno di attività 2011 - l'ultimo per il quale è disponibile la statistica complessiva - il Centro italiano ha assegnato oltre 2700 nuovi codici ISSN, per seriali sia correnti che di imminente pubblicazione che cessati. Come indicatore di vitalità dell'editoria italiana si può utilizzare il dato più recente (aggiornato al 31/10/2012) di 1099 codici ISSN rilasciati per nuovi seriali che hanno iniziato o stanno per iniziare le pubblicazioni nell'anno solare 2012.