ESCO, l'iniziativa europea nel campo della semantica delle professioni

di Ferruccio Diozzi

Introduzione

Nel corso degli ultimi anni l'aggravarsi della crisi economica e la trasformazione della recessione in vera e propria stagnazione sta incidendo sui livelli occupazionali di tutto il vecchio continente sia da un punto di vista qualitativo che da quello quantitativo. Il lavoro diminuisce e all'aumento complessivo della scolarità e dell'arricchimento delle conoscenze non corrisponde un equivalente aumento di posizioni professionali più significative. Al contrario, sembra ormai in crisi quello che era una volta il punto di partenza di un efficace sviluppo delle risorse umane, il c.d. job enrichment, l'arricchimento delle mansioni.
Alle cause macroeconomiche che sono all'origine della crisi si aggiungono alcuni fenomeni propri di epoche di passaggio, fenomeni sovrastrutturali che hanno un loro peso specifico non trascurabile. Uno di questi è riscontrabile nella cattiva o insufficiente rappresentazione dei contenuti lavorativi. Tale rappresentazione, riferita a vecchie e a nuove professioni, non è quasi mai adeguata ai contenuti effettivi e incide negativamente sull'incontro tra domanda e offerta di lavoro.
Il mondo delle professioni dell'informazione (locuzione con la quale ci si riferisce a bibliotecari, documentalisti, archivisti e altri tipi di specialisti assimilabili) si è dimostrato, nel corso degli anni, assai sensibile a queste problematiche e ha elaborato riflessioni e approcci operativi di discreto livello per capacità di analisi dei mutamenti nella professione e di sintesi tra vecchi e nuovi compiti1.
È in questa direzione che opera il progetto ESCO, European Skills/Competencies, Qualifications and Occupations, sviluppato dall'Unione Europea a partire dal 2010 con l'obiettivo di creare uno schema di classificazione che identifichi, nell'attuale scenario, abilità, competenze, qualificazioni e occupazioni. Questo articolo ne presenta, sinteticamente, motivazioni ed obiettivi.


Fisionomia e macro-obiettivi di ESCO

La sostanza dell'operazione ESCO è ben presentata nella prima pagina del sito del progetto:

«nowadays the boundaries between occupational categories are increasingly blurred. They've become less standardized and homogeneous. Within one occupation, the skills needed for a specific job can vary tremendously. The same occupation often relates to jobs that differ by work environment, size of the workplace, the tools & materials used and the end product.Today, it's their unique skills that jobseekers need to 'sell' and that employers want to see. No longer is the question, are you a fireman? But rather, can you work with a search and rescue dog to find earthquake victims? No longer, have you trained as a chef? But rather, can you cook in front of a TV audience?
Education and training systems are also changing to a skills-centred approach. Rather than describe qualifications with input factors (such as how long it takes to get a degree), they now focus on output: the knowledge, skills and competences obtained. This is reflected in the European Qualifications Framework (EQF)»2.

Quest'analisi evidenzia alcune tendenze particolarmente significative del momento: gli accenti diversi che può assumere uno stesso tipo di lavoro, in conseguenza del contesto in cui si opera, la sempre maggiore enfasi posta sulle conoscenze, sulle competenze e sulle abilità delle persone. Tra queste tendenze in continua evoluzione e il meccanismo di domanda-offerta di lavoro manca molte volte un raccordo. Uno dei punti più deboli appare proprio la terminologia impiegata, che è spesso non corrispondente ai nuovi contenuti professionali o risulta non essere condivisa tra chi chiede lavoro, chi lo offre, chi svolge formazione, chi effettua mediazione.
ESCO vuole riempire questo vuoto, creando uno schema di classificazione multilingue attraverso il quale le parti interessate possano identificare abilità, competenze, qualificazioni e occupazioni.

e ha l'obiettivo di costruire uno schema di classificazione quanto più possibile aperto, che tenga conto di tutti i più importanti riferimenti nazionali e internazionali di classificazione (CEDEFOP, NACE-ATECO, UNESCO-ISCED, ISCO, EQF) già attivi.
ESCO ha altresì l'ambizione di funzionare, a regime, da elemento di raccordo tra tutti i possibili stakeholder e utenti finali, avvalendosi dell'expertise proveniente da settori e da contesti nazionali diversificati.

Organizzazione e tempistica del progetto

Coordinato dalla direzione generale per l'Occupazione, gli affari sociali e l'inclusione e dalla direzione generale dell'Istruzione e della cultura della Commissione europea, ESCO prevede tre livelli di responsabilità:

In una prima fase di sviluppo, più interna alle strutture della Comunità e svoltasi tra il 2010 ed il 2012, è stato realizzato uno schema di classificazione (pre-ESCO v0) di partenza. Tale schema, non pubblicato, costituisce base per il lavoro successivo. La parte più corposa dell'attività è cominciata quest'anno: volendosi avvalere, come in altri progetti e attività multidisciplinari, del supporto di istituzioni interessate e di consulenti esterni, la Commissione ha lanciato delle Call for experts per macro-aree, che hanno portato alla selezione di un certo numero di esperti di diverse estrazioni disciplinari e con specifiche esperienze nel campo delle tassonomie e dei sistemi di classificazione. Tali esperti hanno costituito la struttura dei Reference Groups che sono, allo stato, i seguenti:
Arts, entertainment and recreation
Manufacturing of food, beverages and tobacco
Mining and heavy industry
ICT service activities
Transportation and storage
Per quel che riguarda la tempistica di progetto, mentre si attuerà il rilascio di una prima versione del sistema nell'inverno 2013/2014, attraverso passaggi successivi, si prevede di emettere la versione 1.0 del Sistema nel 2017.
Allo stato il progetto si articola in una serie di pacchetti di lavoro di seguito sintetizzati con la tempistica stimata.

Rappresentazione dei settori economici (tempo stimato: 4 mesi)
È mirato alla definizione di una rappresentazione concettuale dei settori economici di riferimento, preferibilmente attraverso la definizione di un organigramma ad albero.
Dovrà fungere da supporto all'attività dei Reference Groups perché mantengano una visione d'insieme della problematica affrontata e, anche quando dovranno suddividersi in sottogruppi per affrontare tematiche più specifiche, rispettino una coerenza d'insieme.

Definizione del prototipo (tempo stimato: 6 mesi)
Il prototipo sarà un esempio su scala ridotta dell'output finale. Sarà costruito dai Reference Groups testando le relazioni tra i tre “pilastri” ESCO (occupazioni; abilità e competenze; qualificazioni) e le loro interdipendenze.

Creazione di una lista di occupazioni (tempo stimato: 12 mesi)
Sarà creata una “lista delle occupazioni” di riferimento che, facendo riferimento agli specifichi settori di attività, dovrà riflettere la realtà del mercato del lavoro europeo.

Individuazione di abilità e competenze specifiche (tempo stimato: 21 mesi)
Attraverso tale processo saranno identificate abilità e competenze e sarà stabilito il loro collegamento alle occupazioni. La terminologia terrà conto sia di abilità e competenze monodimensionali (e cioè specifiche per un'occupazione) sia di quelle trasversali.

Definizione delle qualificazioni (tempo stimato: 25 mesi)
Scopo di quest'ultimo pacchetto di lavoro sarà quello di sviluppare il terzo pilastro ESCO, quello delle qualificazioni. In particolare dovranno essere messe in evidenza le relazioni tra qualificazioni, abilità e competenze e le stesse occupazioni.

La prima riunione dei Reference Groups (Bruxelles, 29-30 aprile 2013)

Il 29 e 30 aprile u.s. si è tenuto a Bruxelles un primo meeting generale di ESCO. Nel meeting si sono alternate sessioni plenarie (in cui esponenti del Board hanno presentato, in dettaglio, gli obiettivi del progetto, le metodologie che si intendono seguire, le prevedibili difficoltà) a sessioni specialistiche, in cui i Reference Groups hanno preso in carico le attività loro affidate in qualità di gruppi di esperti. In qualche caso si è ritenuto opportuno creare dei sottogruppi di lavoro: in particolare in Arts, entertainment and recreation è stato creato il sottogruppo Libraries, Archives, Museums per tener conto nella maniera più efficace delle specificità proprie del settore dell'accesso e della gestione dell'informazione. È stato anche già fissato, per i primi giorni di ottobre, un meeting successivo da tenersi sempre a Bruxelles. Successivamente al meeting sono state avviate le operazioni dei diversi Reference Groups i quali attraverso un tool specifico (che permette, tra l'altro, la gestione di una collezione di documenti di riferimento e di vere e proprie discussioni tra i membri dei gruppi), dovranno permettere di definire un primo schema di classificazione per il meeting di ottobre.

Alcune considerazioni

L'esperienza di ESCO racchiude al suo interno diversi aspetti interessanti, per le professioni (per quella del bibliotecario come per molte altre, tradizionali e nuove), per gli aspetti logici e per le ricadute sociali. Ciascuno di tali aspetti merita almeno un breve commento.

Le professioni: da questo punto di vista ESCO è doppiamente significativo: sul versante concettuale il progetto pone al centro dell'attenzione l'incrocio, per sua natura complesso, tra occupazioni, competenze e possibili qualificazioni, tentando di eliminare gli equivoci e tenendo sempre presente il panorama evoluzione del mercato del lavoro; sul versante della “rappresentatività del progetto” ESCO si propone di affrontare tutti i più diversi settori professionali, come testimoniano i Reference Groups di alto livello, cogliendo tendenze analoghe e differenze.

Gli aspetti logici: l'ambito ESCO è un'occasione importante per esperti provenienti dal settore delle biblioteche e dell'informazione, particolarmente abituati per propria mentalità e per competenze professionali, alla costruzione di impostazioni logiche che possano sostenere schemi di classificazione, al fine confrontarsi con esperti di tassonomie provenienti da altri settori e portare valore aggiunto proprio di esperienze ricche e diversificate.

Le ricadute sociali: possono essere importanti, anche se vanno attese sul medio periodo. Consistono in una migliore comprensione delle attività, della capacità di rilevarle e di fissarle semanticamente e, infine, dalla capacità di applicarle alle realtà operative. Ciò avverrà se il progetto ESCO riuscirà a conseguire il suo obiettivo di fondo, che è quello di definire uno standard di riferimento europeo reso disponibile gratuitamente a tutte le istituzioni e a tutti gli attori che operano nel mercato del lavoro e nel settore dell'istruzione.

Disporre di una tassonomia universale e riconosciuta consentirà a chi si candida a posizioni lavorative, anche nuove e complesse, di descrivere al meglio le proprie competenze; alle istituzioni di mettere a punto nuove iniziative di formazione adeguate alle esigenze del mercato del lavoro e servizi di orientamento e consulenza professionale più efficaci; al mondo delle imprese di individuare i profili professionali che meglio rispondono alle loro richieste. Su tutti questi punti il settore delle biblioteche e della gestione dell'informazione non può che essere in prima linea.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI

European Skills/Competences, qualifications and Occupations (ESCO) A new focus on skills http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1042&langId=en

Commissione Europea Occupazione, affari sociali e inclusione, Una classificazione europea di abilità/competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO)

ESCO, European Skills/Competences, Qualifications and Occupations, Introduction to ESCO

TERMINOLOGIA

ATECO, Classificazione ISTAT delle attività economiche (versione italiana della classificazione NACE),
http://www.codiciateco.it/

CEDEFOP, The European Centre for the Development of Vocational training,
http://www.cedefop. europa.eu/EN/Index.aspx

ESCO, European Skills/Competences, Qualifications and Occupations,
http://ec.europa.eu/ social/main.jsp?langId=en&catId=89&newsId=852

EQF, The European Qualifications Framework,
http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/eqf_en.htm

UNESCO - ISCED, International Standard Classification of Education,
http://www.uis. unesco.org/EDUCATION/Pages/international-standard-classification-of-education.aspx

ILO, International Labour Organization - ISCO, International Standard Classification of Occupations,
http://www.ilo.org/public/english/bureau/stat/isco/

NACE, Statistical Classification of Economic Activities in the European Community

NOTE

Ultima consultazione siti web: 1 luglio 2013.

[1] Solo un paio di esempi internazionali in proposito: il lavoro svolto dalla sezione IFLA del "Professional Committee", http://www.ifla.org/professional-committee e l'Euroguida I&D dei professionisti europei dell'informazione e della documentazione, realizzata con il supporto della Commissione dell'UE, 2 ed. interamente riv., Roma: AIDA, 2005.

[2] http://ec.europa.eu/social/main.jsp?catId=1042&langId=en.