Sistemi di documentazione della stampa periodica:
quali sono e come valutarli?

di Ernest Abadal, Javier Guallar, Lluís Codina

1. Introduzione

L'aumento della quantità di informazione relativa alla stampa periodica presente in rete sembra non esaurirsi. Mai come adesso è stato possibile consultare tanta informazione sulle notizie di attualità in tutte le lingue e, soprattutto, di tutte le epoche. Tale abbondanza di contenuti e la diversità delle richieste generano, tuttavia, alcune difficoltà nella individuazione di informazioni concrete e affidabili. Dove è possibile trovare notizie su temi concreti che possano interessare un utente specifico in un momento ben determinato? È chiaro che i motori di ricerca generalisti non sono la soluzione anche se gli utenti poco esperti pensano che invece lo siano. Questo è il caso, per esempio, di Lysbeth Salander, investigatrice atipica ed eterodossa dei romanzi della serie Millenium. Abituata ad entrare nei computer altrui per soddisfare le proprie necessità informative, incontra proprio all'inizio della saga una domanda cui non può trovare risposta frugando negli schedari personali. Così pensa a una soluzione facile e, come farebbero molte persone, scrive "Magda + assassinio" nello spazio di ricerca di Google, pensando che i primi risultati forniscano importanti informazioni su alcuni casi di donne assassinate in Svezia in un periodo molto antecedente alla trama del racconto (tra il 1949 e il 1966). Quello che è veramente sorprendente è poi che la seconda informazione presentata da Google in questa opera di fantasia sia un reportage della televisione svedese che offre una pista molto importante per proseguire nella ricerca investigativa.
Siamo d'accordo con Stieg Larsson sul fatto che l'informazione giornalistica abbia un alto valore anche se siamo del tutto in disaccordo sulla possibilità di accedervi con tanta facilità come egli sostiene nel suo romanzo. Chi ingenuamente voglia riprodurre una ricerca precedente, non troverà per nulla quel buon reportage.
Attualmente la consultazione di informazioni retrospettive si effettua per mezzo di prodotti specializzati poco conosciuti dal grande pubblico, ma talora anche dai professionisti del settore. In realtà i profili degli utenti interessati a tali contenuti sono di vario tipo: sociologi, giornalisti investigativi, storici, bibliotecari, soggetti pubblici e privati e, con minor peso, anche il grande pubblico.

Partendo da qui e dalla prospettiva del documentalista specializzato, abbiamo realizzato alcuni studi aventi un doppio obiettivo:

In questo articolo presentiamo sommariamente i risultati di entrambe le linee di ricerca.

2. Sistemi di documentazione della stampa periodica: tipologia e caratteristiche

Obiettivo fondamentale di tali sistemi è facilitare la consultazione dell'informazione di attualità, vale dire trovare una notizia reale o un insieme di notizie riguardante un tema definito, pubblicate in uno o in diversi organi d'informazione, che siano notizie del giorno oppure notizie retrospettive.

Abbiamo distinto tre tipi di servizi: le emeroteche storiche, con fondi antichi digitalizzati provenienti da vecchie collezioni di vari giornali; le emeroteche digitali di un giornale specifico, che permettono la consultazione di fondi a stampa e digitali di un quotidiano, e le basi di dati dedicate alla stampa, che indicizzano i contenuti di più giornali.
Lo studio delle fonti informative sulla stampa è un campo con grande diversità di lavori e approcci, da studi globali o che analizzano varie tipologie di prodotti, fino a studi che si occupano di prodotti specifici. È un settore di studi in continua evoluzione, che giustifica così continue revisioni e attualizzazioni. Sommariamente e senza pretesa di esaustività, si possono citare, tra gli studi che offrono una visione ampia di risorse e fonti di informazione su giornali e stampa digitale: Fuentes, Jiménez e Gonzalez1, Pareja Pérez2, Abadal e Guallar3 e Guallar, Abadal e Codina4.
Più concretamente riguardo alle emeroteche digitali, Jiménez, Gonzàlez e Fuentes5 hanno esaminato le caratteristiche delle emeroteche di giornali internazionali, e Guallar, Abadal e Codina, in diversi studi che dettaglieremo più avanti, hanno stabilito indicatori di valutazione delle emeroteche che hanno applicato a vari periodici spagnoli.
Le emeroteche digitali hanno generato un notevole interesse nella letteratura specializzata italiana. Brunella Longo6 fornisce una rassegna degli archivi della stampa italiana in Internet. Si tratta di uno studio non esaustivo che presenta una panoramica in due grandi ambiti: basi di dati internazionali e archivi di giornali specifici. In primo luogo si analizzano i periodici italiani i cui contenuti sono commercializzati dalle principali basi di dati (Factiva, LexisNexis) o distributori internazionali (Dialog). Si descrivono poi le prestazioni degli archivi dei principali giornali digitali, sia nazionali sia regionali, e si sottolinea il cambiamento delle emeroteche digitali verso un modello di pagamento o quantomeno di identificazione per la consultazione dell'informazione retrospettiva della stampa italiana.
Stefano Bonanni e altri7 descrivono lo stato dell'arte del processo di digitalizzazione della stampa italiana su carta. Lo studio include 43 iniziative diverse, finanziate soprattutto da istituzioni pubbliche (enti territoriali, università, biblioteche ecc.), che includono 2.500 titoli di periodici. I parametri principali analizzati sono il grado di digitalizzazione, il tipo di stampa digitalizzata, gli aspetti tecnici, gli aspetti legali, la facilità di accesso ecc. Gli autori esplicitano la necessità di aumentare il livello di cooperazione e standardizzazione di tali iniziative, come anche una relazione più diretta tra gli obiettivi di digitalizzazione e di conservazione.
Con la nostra ricerca in questo ambito proponiamo una tipologia e una caratterizzazione di tale classe di sistemi documentari della stampa, che indicheremo in seguito.

2.1 Emeroteche storiche

Si tratta di servizi in cui si sono digitalizzate pagine di giornali e riviste del passato mettendole a disposizione del pubblico in Internet. Una buona parte dei promotori di queste iniziative sono biblioteche (nazionali, locali ecc.) che beneficiano del sostegno economico delle organizzazioni che le finanziano (ministeriali, municipali, di altre amministrazioni). I formati più abituali di presentazione dei documenti sono due: l'immagine grafica delle pagine scansionate (per esempio in jpg) e il formato pdf, talora con l'opzione di ricerca dei termini all'interno dei documenti.
Uno dei primi progetti con queste caratteristiche fu la Internet Library of Early Journals (http://www.bodley.ox.ac.uk/ilej/), creata da diverse Università del Regno Unito8. La International Coalition on Newspapers (ICON) offre dati di parecchie iniziative di digitalizzazione di giornali di una cinquantina di paesi9. Di ciascun giornale si indica il nome, una breve descrizione e la URL di accesso. Per l'Italia sono presenti l'Emeroteca Digitale, Gazzette Bolognesi [1645-1796], la Stampa e l'Unità.
Sono fonti molti utili nella ricerca di informazione storica. La copertura geografica si estende dalla città alla provincia, alla regione, al paese intero, con copertura internazionale. Sono presenti titoli che possono far parte di più di una emeroteca storica. Ecco alcuni esempi:

- Chronicling America
http://www.loc.gov/chroniclingamerica/
Gli Stati Uniti sono il paese con il maggior numero in corso di progetti storici. Uno dei più grandi e attivi è il National Digital Newspaper Program gestito negli USA dal National Endowment for Humanities con l'assistenza della Libray of Congress (http://www.neh.gov/grants/guidelines/ndnp.html). La maggior parte delle digitalizzazioni ha origine da microfilm. Il periodo va dal 1836 al 1922. Chronicling America è il portale che permette di consultare insieme tutti i periodici del programma.

- Biblioteca Virtual de Prensa Historica
http://prensahistorica.mcu.es/prensahistorica/es/consulta/busqueda.cmd
Questa è l'emeroteca storica più importante in ambito spagnolo. Con l'aiuto del Mini­stero spagnolo della cultura, offre il contenuto di circa 2.140 titoli dei secoli XVIII-XXI. Secondo i dati presenti nel sito web, a gennaio del 2014 erano contenuti 6 milioni e mezzo di pagine digitalizzate. Il formato di visualizzazione era all'inizio jpg, ampliato in seguito a pdf, con opzioni di ricerca per parola nelle pagine dei giornali.

- L'Emeroteca Digitale della Biblioteca Nazionale Braidense
http://emeroteca.braidense.it/
Emeroteca che ha la finalità di divulgare in formato digitale i periodici d'interesse per la storia e la cultura italiane. Integra diversi progetti di digitalizzazione, come: EPOCA (Emeroteca Politica e Culturale Antifascista), EVA (Emeroteca Virtuale Aperta), GEA (Giornali & Altro) e TRIPEDI (Trieste Periodici Digitali), contenendo circa 960 testate e un milione e mezzo di pagine.

I cambiamenti prodotti negli ultimi anni hanno l'obiettivo di completare i processi di digitalizzazione. A medio termine si potrà disporre della quasi totalità della stampa storica in formato digitale, dunque di un prodotto di massimo interesse per storici e studiosi della stampa in generale

2.2 Emeroteche digitali dei giornali

L'emeroteca digitale è uno dei servizi specifici in ambiente digitale che i giornali offrono ai loro lettori e che maggiormente si differenziano dalle edizioni a stampa. Qui si evidenzia il suo ruolo principalmente come fonte d'informazione, considerando il punto di vista dell'utente (specialmente quello professionista) che ha bisogno di localizzare una o più informazioni pubblicate da uno specifico mezzo di comunicazione. Sotto questo profilo, si tratta di fonti d'informazione molto importanti e, in molti casi, insostituibili. In questo senso, alcuni elementi di questi servizi da tenere in considerazione sono l'arco temporale, il costo e i servizi di consultazione.
Se dagli inizi della stampa in Internet fino a circa il 2002, più o meno, la maggioranza dei giornali offriva una emeroteca in linea puramente di rappresentanza, relativa agli ultimi giorni o settimane, da allora la quantità di fondi accessibili è cresciuta in forma notevole ed è chiaramente visibile negli ultimi anni la tendenza da parte delle testate più importanti del mondo ad offrire la totalità dei loro archivi nei propri siti web.
Allo stato attuale c'è una grande differenza tra i giornali che offrono grandi raccolte in linea, comprendenti tutti i propri fondi, e quelli che continuano a proporre pochi contenuti.
Relativamente ai costi, non è del tutto chiara la tendenza a offrire contenuti d'archivio gratuiti o a pagamento, anche se l'attuale crisi congiunturale ha acutizzato dal 2009 la necessità di coprirli e l'equilibrio tra le due opzioni sembra spostarsi sempre più verso i sistemi a pagamento, secondo diverse formule.
La consultazione delle emeroteche ha sempre avuto tradizionalmente due forme di accesso: la consultazione di vecchi esemplari nella loro totalità attraverso una navigazione cronologica (browsing) e l'accesso mediante ricerca (searching) per parola chiave con l'utilizzo di un motore di ricerca. I due sistemi continuano a coesistere, anche se è sempre più evidente che l'accesso mediante motore di ricerca è preponderante. La qualità delle prestazioni della ricerca è sempre migliorata negli ultimi anni, sebbene nel caso di alcuni importanti giornali la funzionalità e la qualità del sistema di ricerca e recupero dell'informazione possano essere piuttosto manchevoli.
Tuttavia si nota il paradosso che in alcuni casi la tendenza di molti siti web a semplificare i propri sistemi di ricerca per facilitarne l'uso all'utente medio (per esempio eliminando le opzioni di ricerca avanzata o alcuni operatori booleani), ha come conseguenza dal punto di vista professionale un impoverimento e un arretramento notevoli anche nei media considerati di riferimento10.

- The New York Times
http://www.nytimes.com/ref/membercenter/nytarchive.html.
Il quotidiano nordamericano ha un archivio in linea dal 1851. Il servizio d'archivio è diviso in due blocchi temporali, 1851-1980 e 1981-oggi, e offre opzioni di ricerca avanzata e strumenti di help. Si tratta di una delle emeroteche di riferimento a livello internazionale.

- La Vanguardia
http://www.lavanguardia.com/hemeroteca/index.html
Offre tutti i contenuti dalla fondazione del giornale nel 1881. Sono disponibili contenuti gratuiti (meno gli ultimi giorni, in formato pdf) insieme a contenuti specifici per gli abbonati. Inoltre si fa apprezzare per la varietà di servizi e contenuti della sezione Emeroteca, come cronache, reportage storici, profilo nei social network, e altro.

- La Repubblica
http://ricerca.repubblica.it/
Ha buone prestazioni nel sistema di consultazione e nella pagina dei risultati, con delle opzioni, per esempio, di ricerca avanzata, selezione per collezioni, ge­stione dei risultati, raggruppamento di risultati per categorie ecc. La copertura temporale dell'archivio, sia per la navigazione sia nel motore di ricerca, è di 30 anni, dal 1984, raggiungendo buona parte delle raccolte, ma non la totalità (la Repubblica fu fondata nel 1976).

In pratica appartengono a questa tipologia quasi tutti i fondi presenti in Internet. La maggioranza delle testate ha completato la fase di digitalizzazione delle proprie collezioni retrospettive, che vengono offerte ad abbonati e utenti come completamento dell'informazione quotidiana.

2.3 Basi di dati della stampa

Le basi di dati della stampa periodica si caratterizzano per l'analisi e l'indicizzazione delle notizie apparse in centinaia e addirittura migliaia di giornali e perché dispongono di sistemi avanzati di consultazione, sicuramente superiori a quelli offerti dai giornali stessi (sebbene le differenze si vadano riducendo nel corso degli anni). Sono dirette a un utente professionista, non solo per i contenuti ma anche per il costo, e possono offrire talvolta servizi di alert della stampa. Inoltre effettuano i loro servizi mediante accordi contrattuali con i giornali, per cui le loro pagine di risultati forniscono l'accesso diretto ai documenti e non ad una lista di collegamenti, come accade con altre fonti di informazione. In conclusione si possono considerare come i migliori sistemi di ricerca esistenti per localizzare contenuti giornalistici.
Hanno una grande tradizione e sviluppo nell'ambito anglosassone e più di recente sono state introdotte in altre aree geografiche. Le più importanti a livello internazionale sono Lexis Nexis e Factiva, chiaramente diverse dalle altre; in area spagnola è assai rilevante il caso della base di dati giornalistica MyNews, presente nella maggioranza delle società di comunicazione medio-alte. Google News, molto conosciuto e utilizzato, non si può inserire in questo gruppo in quanto carente nel sistema di ricerca retrospettiva.

- Lexis Nexis
http://www.lexisnexis.com
È considerata la maggior base di dati commerciale nel mondo. Oltre alla informazione giornalistica, offre informazione economica, fiscale e giuridica, con più di 3 milioni di documenti provenienti da 42.000 fonti di informazione. La sezione dedicata alle notizie di attualità include 9.700 fonti, di cui 2.100 sono giornali. Per esempio il numero delle fonti in spagnolo è superiore a 400.

- Factiva
http://global.factiva.com
Creata nel 1999 dall'agenzia giornalistica Reuters, che prima commercializzava Reuters Business Briefing e la società Dow Jones. Più che informazione giornalistica, contiene informazione economica e finanziaria. Dà accesso al contenuto di più di 10.000 fonti, delle quali almeno 230 sono in lingua spagnola.

- Mynews
http://www.mynews.es
Mynews è la più importante base di dati con contenuti relativi alla stampa spagnola. Possiede anche il servizio di alert delle notizie. Creata nel 1996 (dal 1998 in formato web), offre il testo completo e i pdf di almeno 200 fonti di stampa su carta e anche più di 800 fonti totalmente digitali, con una copertura temporale che, per alcune testate, arriva fino al 1996. I servizi dell'emeroteca offrono le prestazioni documentali più elevate tra i prodotti spagnoli, con tre opzioni di ricerca: semplice, avanzata e professionale. Si tratta probabilmente dello strumento nel campo della documentazione giornalistica spagnola più utilizzato dai professionisti dell'informazione.

La base di dati della stampa periodica è un prodotto diretto anche a professionisti del settore della comunicazione (giornalisti e documentalisti delle imprese), a uffici stampa e servizi d'informazione di società di enti di diversi ambiti, compresi ad esempio partiti politici e amministrazioni pubbliche.
Ci sono stati pochi cambiamenti negli ultimi anni, a parte miglioramenti continui nelle interfacce per l'utente, sempre più amichevoli. Non sembra ci saranno molti cambiamenti a breve e medio termine, e non se ne conosce lo sviluppo a lunga distanza in un orizzonte di totale digitalizzazione delle notizie appena create e nel futuro ecosistema del web mobile.

3. Come valutare i sistemi di documentazione della stampa?

La seconda parte del nostro studio ha l'obiettivo di individuare indicatori per la valutazione dei servizi di consultazione della stampa, applicandoli anche a diversi sistemi di documentazione (emeroteche digitali e basi di dati).

3.1 A proposito degli indicatori

Per la definizione degli indicatori si è partititi da precedenti studi sulla valutazione realizzati per emeroteche digitali così come per risorse web e basi di dati in generale. La proposta è stata peraltro messa a confronto con la realtà quando è stata applicata a vari campioni di emeroteche digitali (spagnole e catalane fondamentalmente), la qual cosa ha permesso i necessari aggiustamenti. In questo modo la nostra proposta coniuga l'a­spetto teorico e quello pratico. Date queste premesse, abbiamo messo a punto un insieme di 27 indicatori, articolati in quattro grandi sezioni: aspetti generali, contenuti, si­stema di consultazione e presentazione dei risultati. In un lavoro precedente ne abbiamo pubblicato la descrizione completa11 anche se in altre pubblicazioni12 sono state date formulazioni diverse, con un minor numero di indicatori.


Tav.1. Indicatori per la valutazione di emeroteche

Tutti gli indicatori si possono ponderare per la valutazione dei servizi, dato che la loro presenza, assenza e il grado di sviluppo si possono considerare valori oggettivi nella valutazione dei sistemi, con la sola eccezione dell'indicatore 'costo', incluso nel rapporto a solo titolo informativo.
In un metodo di valutazione bisogna verificare se si dispone di un'assegnazione numerica che permetta di realizzare analisi quantitative e per esempio, nel nostro caso, ranking di quotidiani. In questa proposta si utilizza una scala basata sui tre valori caratteristici delle analisi di usabilità (Nielsen):

C'è anche un quarto valore, nel caso l'indicatore sia trascurabile oppure la sua implementazione sia tanto scarsa da non poter essere considerata. In entrambi i casi il valore assegnato è 0 (zero). Inoltre alcuni indicatori non sono scalari e per questo motivo non è stato dato loro un punteggio, includendoli solo a scopo informativo. Nel nostro caso sono solo due: gli indicatori 'denominazione' e 'costo'.
In questa metodologia non vi sono valutazioni ponderate tra i vari indicatori o tra gruppi o sezioni di indicatori. Il motivo è che qualsiasi assegnazione di peso è inevitabilmente discrezionale se non soggettiva, visto che corrisponde e dei valori, per quanto legittimi o giustificati. Diciamo, comunque, che mentre un metodo di valutazione può essere di applicazione generale o aperta, ogni ponderazione è vincolata a obiettivi concreti. Per esempio: il gruppo di ricerca sta confrontando l'utilità di diverse emeroteche per ricerche storiche di ambito accademico? In tal caso l'assegnazione di un peso dovrebbe aiutare a mettere in evidenza le emeroteche ad accesso aperto tra le collezioni più grandi e di maggior copertura cronologica. Per questo motivo, riteniamo che il sistema proposto possa essere oggetto di ponderazione quando si applica con un obiettivo concreto.

3.2 A proposito della valutazione di emeroteche digitali

La tavola di indicatori è stata applicata in due fasi ai giornali spagnoli di maggior diffusione e anche alla stampa catalana. Altri ricercatori l'hanno utilizzata per valutare emeroteche della stampa dei Paesi Baschi13 e internazionale14. Il nostro primo studio di valutazione di emeroteche15 fu dedicato ad un campione di 12 giornali catalani in base a 20 indicatori e mostrava molte differenze tra i migliori e peggiori all'interno del ranking. In uno studio successivo16 si selezionò un campione con i 12 mezzi d'informazione spagnoli più diffusi, applicandovi gli indicatori nel periodo giugno-agosto del 2007. I risultati ottenuti indicano che le emeroteche dei giornali non raggiungono il livello dei prodotti commerciali specializzati (le basi di dati della stampa). Si individuarono cinque livelli di sviluppo di archivi giornalistici in relazione agli indicatori analizzati: medio-alto (El País, El Mundo, La Vanguardia); medio (Abc, El Periódico); medio-basso (La Verdad, As, El Mundo Deportivo, Sport); basso (20 minutos, Libertad digital, Periodista digital) e inesistente (Marca).

A continuazione dell'analisi precedente17 vengono mostrati i risultati di una ricerca realizzata nel 2010 sullo stesso campione di giornali e si mettono in relazione i risultati ottenuti in entrambi gli studi. Nel segnalare gli aspetti migliori e peggiori delle emeroteche della stampa digitale, si definisce un ranking dei giornali che occupano le prime posizioni (El mundo, Abc, El país e La vanguardia), e si evidenziano cinque grandi tendenze osservate: ampliamento delle raccolte on line dal punto di vista temporale, emeroteche gratuite contro emeroteche a pagamento, semplificazione (e impoverimento) della ricerca, filtri nella presentazione dei risultati e documenti nella sezione Emeroteca. Dal canto loro, Idoia Camacho e altri18 utilizzano questo metodo per valutare la stampa digitale dei Paesi Baschi, raccogliendo la maggior parte dei nostri indicatori e arrivando alla conclusione che quasi tutte le emeroteche dei giornali online baschi hanno un valore globale medio-basso, con l'eccezione del Diario Vasco.
Similmente, Acosta-Valdés ed altri19, nel loro metodo di analisi di come sia organizzata l'informazione giornalistica, utilizzano i nostri indicatori relativi alla pagina dei risultati, applicandoli ad un piccolo campione di giornali di vari paesi.
Da ultimo, anche Federico Nanni20 utilizza il nostro sistema di indicatori di valutazione e lo applica ad un campione di 30 emeroteche dei principali organi d'informazione internazionali.

4. Studi futuri

Il futuro mantenimento e aggiornamento sia del metodo di analisi delle emeroteche sia della classificazione delle fonti d'informazione della stampa digitale è importante, essendo lo stesso web un ambiente mutevole, così come lo è il mondo dei 'cibermedia', comprese le loro emeroteche. Il vantaggio per le nuove ricerche sta nel poter partire dall'insieme di indicatori qui discussi come da un solido retroterra, pur potendosi concentrare solo sugli aspetti più innovativi.
Una seconda possibilità importante sono gli studi che si sviluppino in senso longitudinale, in modo tale che il metodo di lavoro qui illustrato si possa applicare allo stesso campione di giornali in futuro per vederne l'evoluzione.
In ultimo, si può adattare questo metodo di valutazione di emeroteche della stampa ad altre collezioni di fondi documentali appartenenti a vari mezzi di comunicazione. È il caso degli archivi digitali di televisioni in Internet o videoteche e degli archivi digitali di radio in Internet o audioteche. Nel primo caso abbiamo già a disposizione lo studio di Laura Anton e Javier Guallar21 in cui si analizzano gli archivi in Internet di una serie di catene televisive spagnole, partendo da un insieme di indicatori simili a quelli qui presentati, insieme ad altri specifici per i contenuti audiovisivi.

Ringraziamenti

Questo lavoro è stato supportato dalla AGAUR, Grupo de Investigación Consolidado "Cultura y Contenidos Digitales" 2009-SGR-177, e dai progetti del Ministerio español de Economía y Competitividad CSO2012-39518-C04-01 e CSO2012-39518-C04-02.

Articolo proposto il 31 gennaio 2014 e accettato il 18 febbraio 2014.

Traduzione di Sonia Cavirani, Università di Camerino, piazza Cavour 19/F, e-mail sonia.cavirani@unicam.it.

NOTE

[1] Maria Eulàlia Fuentes; Àngels Jiménez; Alfons González, Servicios y sistemas de acceso a la información periodística en Internet, «Anuari de Biblioteconomia, Documentació i Informació: Bibliodoc 2000», Barcelona: COBDC, 2001, p. 85-102.

[2] Víctor Manuel Pareja Pérez, Periodismo digital. Medios de comunicación en Internet. In: La información especializada en internet: directorio de recursos de interés académico y profesional, a cura di Ángeles Maldonado, Luis Rodríguez Yunta, Madrid: CSIC, 2006, p. 237-276.

[3] Ernest Abadal; Javier Guallar, Prensa digital y bibliotecas, Trea: Gijón, 2010.

[4] Javier Guallar; Ernest Abadal; Lluís Codina, Sistemas de acceso a la información de prensa digital: tipología y evolución, «Investigación», vol. 27 (2013), n. 61, p. 29-52. http://eprints.rclis.org/21044/

[5] Àngels Jiménez, Alfons González; Maria Eulàlia Fuentes, Las hemerotecas digitales de la prensa en internet, «El profesional de la información», vol. 9 (2000), n. 5, p. 15-22. http://www.elprofesionaldelainformacion.com/ contenidos/2000/mayo/2.pdf

[6] Brunella Longo, Gli archivi dei giornali online, «Biblioteche oggi», vol. 24 (2006), n. 1, p. 9-21. http://www.bibliotecheoggi.it/2006/20060100901.pdf

[7] Stefano Bonanni; Elisa Fiocchi; Enrico Martellini, Iniziative italiane di digitalizzazione di periodici a stampa, «Biblioteche oggi», v. 27 (2009), n. 10, p. 7-14. http://www.bibliotecheoggi.it/content/20091000701.pdf.

[8] Javier Díaz-Noci, Biblioteca digital de periodistas vascos: proyecto de investigación. Barcelona, 2007. Inedito.

[9] International Coalition on Newspapers, Newspapers digitization: http://icon.crl.edu/digitization.htm.

[10] Javier Guallar; Ernest Abadal; Lluís Codina, Hemerotecas de prensa digital: evolución y tendencias «El profesional de la información», vol. 21 (2012), n. 6, p. 595-605. http://eprints.rclis.org/18199/

[11] Javier Guallar; Ernest Abadal; Lluís Codina, Sistema de análisis de hemerotecas de prensa digital, «Trípodos», vol. 21 (2012), n. 6, p. 37-64. http://eprints.rclis.org/19929

[12] Javier Guallar; Ernest Abadal, Evaluación de hemerotecas de prensa digital: indicadores y ejemplos de buenas prácticas, «El profesional de la información», vol. 18 (2009), n. 3, p. 255-269. http://eprints.rclis.org/13048/
Javier Guallar; Ernest Abadal, The digital press archives of the leading Spanish online newspapers, «Information Research», v. 15 (2010), n. 1, paper 424. http://informationr.net/ir/15-1/paper424.html

[13] Idoia Camacho; Teresa Agirreazaldegi; Milagros Ronco; Carmen Peñafiel, Evolución o revolución?: Adaptación de los servicios de documentación a la era digital. In: II Congreso Internacional de la Asociación Española de Investigadores de la Comunicación (AE-IC), Málaga, 3 - 5 febrero 2010. http://www.aeic2010malaga.org/upload/ok/243.pdf

[14] Federico Nanni, L'archiviazione delle pagine dei quotidiani online. «Diacronie. Studi di Storia Contemporanea: Spazi, percorsi e memorie», n. 15, 29/10/2013. http://www.studistorici.com/2013/10/29/nanni_ numero_15/

[15] Ernest Abadal; Javier Guallar, Les hemeroteques digitals de la premsa catalana: anàlisi dels diaris catalans de més difusió. In: Jornades Catalanes de Documentació (11es: Barcelona, 22-23 maig 2008). Barcelona: COBDC, 2008, p. 149-162. http://eprints.rclis.org/11696/

[16] Javier Guallar; Ernest Abadal, The digital press archives of the leading Spanish online newspapers, cit.

[17] Javier Guallar; Ernest Abadal; Lluís Codina, Hemerotecas de prensa digital: evolución y tendencias, cit.

[18] Idoia Camacho; Teresa Agirreazaldegi; Milagros Ronco; Carmen Peñafiel, Evolución o revolución? cit.

[19] Misleiny Acosta-Valdés; Zulia Ramírez-Céspedes; Liliam Marrero-Santana, Organización de la información en sitios web periodísticos. «El profesional de la información», vol. 20 (2011), n. 1, p. 54-60. http://eprints.rclis.org/15756/

[20] Federico Nanni, L'archiviazione delle pagine dei quotidiani online, cit.

[21] Laura Anton; Javier Guallar, Análisis de los archivos audiovisuales en internet de las televisiones autonómicas españolas, «Revista española de documentación científica», v. 37 (2014), n. 1.