Un ricordo di Alberto Petrucciani

 

La storia di questa rivista – storia di persone e contenuti e delle relazioni tra le persone e i contenuti – è anche la storia della professione in Italia, un termometro della vita associativa e anche in qualche modo la storia della biblioteconomia. In queste storie Alberto Petrucciani, mancato lo scorso 10 settembre, lasciando un grandissimo senso di vuoto in tutti noi, ha avuto un ruolo importante, occupando una posizione del tutto particolare.
Al momento in cui apprendiamo della sua scomparsa siamo in uscita con questo fascicolo e non abbiamo la possibilità di dedicare ad Alberto lo spazio che merita ma non possiamo fare a meno di dedicare a lui un ricordo affettuoso e commosso.
Senza voler ripercorrere la storia di questa rivista per la quale rimandiamo ad altre sedi, ci pare importante ricordare che nel 1992 quello che era il Bollettino d’informazioni/Associazione italiana biblioteche cambia titolo e diventa il Bollettino AIB: rivista italiana di biblioteconomia e scienze dell’informazione, nome che ha mantenuto fino al 2011. La trasformazione avviene proprio con la direzione di Alberto Petrucciani che dal 1992 guiderà la rivista fino alla fine dell’anno 2000.
Negli anni successivi – e certe volte ancora oggi – nel gergo dei professionisti e degli studiosi del nostro settore il “Bollettino” è rimasto il “Bollettino” ma il nuovo titolo della rivista a guardare bene si proponeva da subito come un manifesto programmatico e il cambiamento promesso nel complemento del titolo dichiarava quello che sarebbe stato un rinnovamento decisivo e strutturale. Non era più il Bollettino delle informazioni dell’AIB ma il Bollettino delle scienze dell’informazione attraverso l’AIB. Alberto Petrucciani aveva le idee sempre molto chiare, per questo per tantissimi di noi è stato una guida, silenziosa, apparentemente schiva, ma certa.
L’esempio della rivista, inevitabile in questa sede, è uno tra i tanti possibili. Alberto Petrucciani ha innovato moltissimo e ispirato moltissimo. Pensiamo agli studi sulla teoria e sulla pratica della catalogazione o sulla storia delle biblioteche che ha radicalmente trasformato: ambito di studi tradizionalmente poco coltivato e spesso circoscritto alla storia delle raccolte e degli edifici, con Petrucciani si è completamente rivitalizzato grazie all’apertura di strade di ricerca volte a ricostruire concretamente la vita delle biblioteche, il contributo dei bibliotecari, il reale impatto sul pubblico nel più ampio contesto della storia politica, amministrativa, culturale e sociale del nostro Paese. Citiamo solo due riferimenti: Libri e libertà. Biblioteche e bibliotecari (Vecchiarelli, 2012) e gli Atti del convegno What happened in the library?, che si è tenuto alla Sapienza nel 2018.
La sua spinta verso ambiti di ricerca innovativi e il suo desiderio di aprire nuove strade anche a vantaggio delle future generazioni di studiosi emergono anche dal ruolo che – sempre nel contesto AIB – Petrucciani ha svolto rispetto al settore editoriale dell’Associazione e al Premio De Gregori.
Per moltissimi anni Petrucciani è stato responsabile dell’editoria AIB e componente del suo Comitato scientifico, contribuendo a definire i confini della linea editoriale e a individuare uno spazio identitario per l’AIB nel settore degli studi biblioteconomici e delle scienze del libro. Dopo una fase in cui ha seguito a tutto tondo i vari filoni dell’editoria AIB, negli ultimi anni Alberto Petrucciani ha curato e alimentato in particolare quello relativo alla storia dei bibliotecari, diventando responsabile della collana Bibliotecari: professione storia cultura. All’interno della stessa ispirazione si inserisce anche la sua partecipazione alla giuria del Premio Giorgio De Gregori, il premio promosso dai figli Luigi e Francesco e dall’Associazione italiana biblioteche per ricordare la figura di Giorgio de Gregori, scomparso nel 2003, con un riconoscimento a lavori di studio e ricerca inediti, su argomenti d’interesse per le biblioteche, che abbiano come autori giovani di età inferiore a 35 anni. In tutti questi anni, anche grazie all’apertura mentale e alla lungimiranza di Petrucciani, l’AIB ha dato la possibilità a molti giovani studiosi di pubblicare i loro lavori di ricerca, che hanno spesso rappresentato l’inizio di un percorso talvolta anche molto significativo e duraturo.
Siamo certe che la feconda eredità di Alberto Petrucciani continuerà attraverso i suoi allievi, i colleghi e gli amici ad alimentare gli sviluppi di questa rivista e l’attività futura dell’Associazione cui egli ha dato un contributo così ampio e importante.

 

Chiara Faggiolani, Anna Galluzzi


AIB studi, vol. 63 n. 2 (maggio/agosto 2023). DOI 10.2426/aibstudi-13976. ISSN: 2280-9112, E-ISSN: 2239-6152 - Copyright (c) 2023 Chiara Faggiolani, Anna Galluzzi