La nuova Biblioteca centrale di Torino: un grande progetto per il ridisegno della città

La nuova Biblioteca centrale di Torino rappresenta il più grande progetto a cui la città ha lavorato negli ultimi anni per dimensioni e impatto sul suo ridisegno urbanistico, sociale e culturale. La biblioteca si inserisce, come principale intervento progettuale, nel percorso di rifunzionalizzazione di Palazzo delle Esposizioni e come elemento centrale dell’evoluzione complessiva dell’intero Sistema bibliotecario cittadino, valorizzando anche la sua integrazione con gli assetti della cooperazione bibliotecaria sovracomunale, innanzitutto con il Sistema bibliotecario dell’Area metropolitana di Torino (SBAM). Il progetto della nuova Biblioteca centrale è parte del più ampio progetto Torino, il suo parco e il suo fiume: memoria e futuro, che investe  il complesso di Torino Esposizioni, collocato all’interno del Parco del Valentino, lungo la sponda occidentale del fiume Po. Il progetto comprende anche interventi sull’area verde, sul Teatro Nuovo, sul Borgo medievale, ed è finanziato dal PNRR – Fondo complementare.
L’edificio di Palazzo delle Esposizioni ospiterà la nuova Biblioteca centrale nel padiglione principale, il Nervi 2 e nei padiglioni Sottsass 2 b e Nervi 4.
Il progetto architettonico è stato elaborato da un gruppo guidato da ICIS srl con gli studi Rafael Moneo (Spagna) e Isolarchitetti (Italia); le linee generali del progetto biblioteconomico, curate dal professor Maurizio Vivarelli dell’Università degli studi di Torino, sono state sviluppate in sinergia con il Servizio Biblioteche e i Servizi centrali della città di Torino, tenendo conto delle caratteristiche architettoniche dell’edificio. La città per la gestione amministrativa e operativa del progetto si avvale di SCR Piemonte – Società di committenza regionale.
Il Palazzo delle Esposizioni, uno dei complessi architettonici più significativi del Novecento italiano, ha fornito una cornice predefinita, di grande rilievo estetico, all’inserimento nello spazio delle diverse aree funzionali della nuova biblioteca, facilitando in effetti il percorso di reinterpretazione dell’edificio realizzato tra la fine degli anni Trenta e la fine degli anni Cinquanta.
Il progetto della nuova Biblioteca centrale di Torino coniuga memoria e contemporaneità, polifunzionalità degli spazi e flessibilità, accessibilità e inclusività.
La biblioteca si caratterizza per alcune specificità che ne rafforzano il posizionamento tra i più grandi progetti di nuove biblioteche a livello nazionale e internazionale, rimanendo tuttavia radicata nelle specificità della storia di Torino, ed è caratterizzata da un’organizzazione innovativa delle collezioni contemporanee, storiche e speciali, realizzata anche attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali avanzate e immersive; dalla presenza di spazi e servizi per potenziare la dimensione partecipativa, destinati alla lettura e all’apprendimento permanente (oltre venti laboratori, spazi seminariali, un’area makerspace e una grande sala conferenze polivalente), ma anche alla co-produzione collaborativa e laboratoriale dei contenuti, grazie alla presenza di sette laboratori dedicati a produzioni musicali, audio e video, al gaming ecc., che si aggiungono ai venti sopra richiamati. Due spazi, collocati sotto le terrazze del Nervi, saranno dedicati al Levi Lab, realizzato in collaborazione con il Centro internazionale di studi Primo Levi; un luogo di esposizione e di lavoro in cui sarà possibile comunicare e valorizzare l’opera di Primo Levi. Altri due spazi saranno destinati a ospitare due percorsi narrativi, dedicati a La città che cambia e a La biblioteca si racconta.
La relazione con il libro e la lettura costituisce uno degli assi portanti del progetto, essendo fortemente connessa alla storia della fondazione della Biblioteca civica, nata da una proposta dell’editore e consigliere municipale Giuseppe Pomba nel 1855, e poi inaugurata nel 1869, in una fase storica in cui la città stava candidandosi, nel contesto europeo dell’epoca, a diventare una grande e moderna capitale industriale.
La nuova Biblioteca, centro di una rete di diciotto biblioteche territoriali (venti comprendendo anche le due biblioteche negli istituti penitenziari Lorusso e Cutugno e Ferrante Aporti), anch’esse investite da un piano di rilancio (Il Più – Piano integrato urbano) che prevede la realizzazione di una nuova biblioteca di quartiere (in circoscrizione 5) e due nuovi bibliobus oltre a quello esistente, concorre di fatto, insieme agli altri attori del libro e della lettura (Salone internazionale del libro, Circolo dei lettori, Scuola Holden, librerie, scuole ecc.), a consolidare oggi il ruolo di Torino come autentica ed effettiva Città del libro diffusa e policentrica. Con le sue 36 azioni di rigenerazione urbana, il Piano integrato, guida questo percorso ed è finanziato dal PNRR Missione 5.2.2, quale strumento principale per promuovere percorsi integrati fra i diversi servizi della città e le Biblioteche civiche torinesi, in sinergia con la cittadinanza e il terzo settore.
I lavori della nuova Biblioteca centrale sono in corso e sono in linea con le scadenze richieste dal Ministero della cultura, che prevedono il completamento degli interventi nel 2026. Il progetto esecutivo dell’allestimento e dell’infrastruttura digitale è in via di sviluppo. In particolare quest’ultima rappresenta uno strumento di grande rilievo per organizzare e comunicare la nuova narrazione dei contenuti della Biblioteca centrale e delle sue collezioni.
La nuova Biblioteca centrale di Torino collocandosi in un’area urbana in completo ridisegno, nel contesto del più importante parco cittadino (il Valentino), in connessione con il Politecnico di Torino e la Facoltà di Architettura, trasformerà in profondità il posizionamento delle Biblioteche pubbliche rafforzando la percezione del loro valore da parte della cittadinanza e produrrà impatti significativi non soltanto in termini numerici (stimate circa 5.000 presenze al giorno), ma anche sui modelli di engagement dei pubblici e sulle nuove forme di partecipazione culturale e civica. La grande flessibilità degli spazi consentirà di riprogettare e ripensare funzioni e destinazioni d’uso nel tempo, per rispondere alle nuove esigenze del pubblico e ai cambiamenti del contesto; si tratta di una componente fondamentale di ogni progettazione strategica che voglia guardare al futuro.
Il progetto della Nuova Biblioteca centrale di Torino rappresenta un passo fondamentale nel percorso di rilancio delle biblioteche in un’ottica che si integra con quella complessiva della città; un percorso integrato e unitario che intreccia la realizzazione di un modello innovativo di biblioteca pubblica, profondamente radicato in una più ampia strategia di rigenerazione urbana e welfare culturale.

Cecilia Cognigni

AIB studi, vol. 64 n. 1 (gennaio/aprile 2024). DOI 10.2426/aibstudi-14070. ISSN: 2280-9112, E-ISSN: 2239-6152 - Copyright (c) 2024 Cecilia Cognigni. Tradotto da Antonella Trombone