https://aibstudi.aib.it/issue/feedAIB studi2024-07-31T14:45:05+00:00Redazione AIB studiaibstudi@aib.itOpen Journal Systems<div> <p>AIB studi, già <a href="http://bollettino.aib.it/" target="_blank" rel="noopener">Bollettino AIB</a>, è una rivista quadrimestrale pubblicata dall'Associazione italiana biblioteche (AIB). La rivista, peer-reviewed e open access, è orientata verso la ricerca biblioteconomica e l'analisi dei fatti ed è rivolta a far crescere la riflessione teorica, la sperimentazione metodologica e le pratiche professionali nell'ambito dei servizi bibliotecari, documentali e di informazione.<br />AIB studi è inserita nell’elenco delle riviste di classe A dell’ANVUR, è indicizzata in Scopus e in ESCI (Emerging sources citation index di Web of science). La rivista, inoltre, ha ottenuto il Seal DOAJ (Directory of open access journals).</p> </div>https://aibstudi.aib.it/article/view/13977La collezione spagnola di rulli per pianoforte dell'Università di Stanford: un raro caso di studio dell’Archive of Recorded Sound 2023-10-12T09:14:35+00:00Esther Burgos-Bordonaueburgos@ucm.es<p>L’attuale collezione di rulli per pianoforte è stata donata nel 2015 a uno dei cinque archivi sonori più importanti degli Stati Uniti d’America, ossia all’Archive of Recorded Sound che appartiene all’Università di Stanford. Questa collezione è stata trovata dopo diverse ricerche sul web e il suo studio si è rivelato un progetto interessante. Dopo due mesi di ricerca sul campo, siamo riusciti a ottenere tutti i dati necessari per la redazione di un catalogo completo del fondo citato, che ci hanno permesso sia di compilare i nomi degli autori e i titoli delle opere, sia di identificare e descrivere le relative tipologie, stili o generi musicali. Inoltre, abbiamo fotografato i documenti e raccolto ulteriori informazioni per un successivo ed esaustivo catalogo bibliografico.</p>2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Esther Burgos Bordonauhttps://aibstudi.aib.it/article/view/14069Costruire ponti verso una cultura accessibile a tutti: l’integrazione di Easy-to-Read nelle mostre virtuali2024-06-24T07:08:30+00:00Elena Loreto Olmedo-Pagéselolmedo@ucm.esRosario Arquero-Aviléscarquero@ucm.es<p><span style="font-weight: 400;">I progressi tecnologici hanno invaso, senza fare eccezioni, tutte le sfere della nostra vita quotidiana comprese le istituzioni GLAM (Gallerie, Biblioteche, Archivi e Musei). Queste istituzioni si sono evolute verso una maggiore attenzione alla comunicazione soprattutto attraverso mostre virtuali, infatti, grazie alla creazione di spazi digitali, è possibile garantire l’accessibilità a tutti gli utenti. Uno strumento prezioso che può facilitare la comprensione delle informazioni è la loro disponibilità in formato Easy-to-Read, che crea un ambiente completamente accessibile a tutti gli interessati, compresi quelli con disabilità, difficoltà di comprensione della lettura o limitata conoscenza della lingua. Alla luce di ciò, il presente studio descrive un’iniziativa realizzata nell’ambito del progetto Cultural and bibliographic heritage in the context of GLAM (Libraries, Archives and Museums), in collaborazione con il gruppo di ricerca IDEA Lab dell’Università Complutense di Madrid (Spagna). Questa iniziativa prevede la creazione di una sala virtuale che ospita parte della collezione libraria della Biblioteca del Museo archeologico nazionale di Spagna. Ogni oggetto di questa collezione è accompagnato da un’etichetta tradotta in lingua inglese Easy-to-Read. Questo articolo illustra il processo di adattamento dei contenuti scritti della mostra e descrive nei dettagli la creazione della mostra virtuale nel contesto della terza edizione di “Built with bits”. I risultati dello studio suggeriscono che l’implementazione di Easy-to-Read nelle mostre virtuali può migliorare notevolmente l’accessibilità e l’inclusione, consentendo a un pubblico più eterogeneo di impegnarsi, apprezzare e comprendere il patrimonio bibliografico.</span></p>2024-10-14T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Elena Loreto Olmedo Pagés, Rosario Arquero Aviléshttps://aibstudi.aib.it/article/view/14075Letteratura professionale italiana, a cura di Federica Olivotto e Vittorio Ponzani2024-07-14T08:46:38+00:00Federica Olivottofederica.olivotto@aib.itVittorio Ponzanivittorio.ponzani@aib.it2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Federica Olivotto, Vittorio Ponzani; Maddalena Battaggiahttps://aibstudi.aib.it/article/view/14070La nuova Biblioteca centrale di Torino: un grande progetto per il ridisegno della città2024-06-24T06:52:05+00:00Cecilia Cognignicecilia.cognigni@comune.torino.it2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Cecilia Cognignihttps://aibstudi.aib.it/article/view/14055Leggere in Europa: ieri, oggi, domani2024-06-19T08:03:41+00:00Giorgio Caravalegiorgio.caravale@uniroma3.it<p><span style="font-weight: 400;">Il contributo propone una riflessione sul volume </span><em><span style="font-weight: 400;">Leggere in Europa. Testi, forme, pratiche (Secoli XVIII-XXI)</span></em><span style="font-weight: 400;">, ricca miscellanea curata da Lodovica Braida e Brigitte Ouvry-Vial sulla storia della lettura in Europa dal XVIII secolo ad oggi. Il volume si avvale delle più recenti acquisizioni storiografiche e riesce, a trent’anni dalla pubblicazione di </span><em><span style="font-weight: 400;">Storia della lettura nel mondo occidentale</span></em><span style="font-weight: 400;">, a proporre una storia comune della lettura in Europa ruotando intorno al concetto, ambiguo e discutibile, di ‘rivoluzione’. Proprio in quanto ambiguo e discutibile, tale concetto viene continuamente messo in discussione ed è questa la forza del volume: il lettore, saggio dopo saggio, viene portato a riflettere sugli elementi di continuità e di rottura che caratterizzano la storia della lettura come pratica individuale e collettiva e in definitiva sul ruolo o i nuovi ruoli che il libro esercita nella vita e nell’immaginario delle persone.</span></p>2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Giorgio Caravalehttps://aibstudi.aib.it/article/view/14042«Ma il protagonista non era un uomo?» Il ribaltamento dei ruoli di genere nell’arte di Daniela Comani2024-05-31T22:26:07+00:00Roberta Cesanaroberta.cesana@unimi.it<p style="font-weight: 400;">Utilizzando il <em>gendering</em> come strategia artistica, Daniela Comani riscrive non solo la storia della letteratura e dell'editoria, ma anche la storia mondiale, il canone del cinema e delle notizie quotidiane. Nel corso degli anni, la ricerca artistica di Comani ha incluso materiale fotografico e video prodotto da lei stessa, ma anche immagini e articoli raccolti da riviste e giornali che ha riunito in un archivio disorganico ma continuo, da cui ha attinto a partire dagli anni Novanta e dal quale continua ad attingere per realizzare le sue opere d’arte e i suoi libri d’artista.</p>2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Roberta Cesanahttps://aibstudi.aib.it/article/view/14074Recensioni, a cura di Desirée de Stefano e Federica Olivotto2024-07-11T19:04:13+00:00Desirée De Stefanodesireedestefano@gmail.comFederica Olivottofederica.olivotto@aib.it2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Desirée De Stefano, Federica Olivottohttps://aibstudi.aib.it/article/view/14037Autorialità, scrittura, peer review. Problemi recenti e prospettive in evoluzione2024-05-22T17:59:29+00:00Maurizio Lanamaurizio.lana@uniupo.it<p>La produzione scientifica mette in gioco autorialità, scrittura, peer review. Queste tre componenti sono strettamente interconnesse e sono in forte e veloce evoluzione sia per prassi diffuse sia per l’evoluzione tecnologica. Da una parte l’autorialità si fa sempre più sfumata e meno legata alla scrittura, dall’altra i sistemi di Intelligenza Artificiale appaiono sempre più in grado di intervenire fortemente nella scrittura se non addirittura di rimpiazzare l’autore umano; e il ruolo del reviewer già difficile, si complica ulteriormente. Occorre riflettere in modo adeguato ai tempi su che cosa sono e che cosa vogliamo che siano autorialità, scrittura, peer review.</p>2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Maurizio Lanahttps://aibstudi.aib.it/article/view/13994La lettura nell’era digitale: impatto sulla percezione del lettore2024-01-14T15:20:29+00:00Ludovica Mastrobattistal.mastrobattista@usal.es<p>L’interazione tra il lettore e il testo assume un ruolo fondamentale durante l’atto del leggere. La transizione del libro dal formato cartaceo a quello digitale comporta notevoli cambiamenti nella relazione tra il testo e il lettore e nella sua attribuzione di significato al processo di lettura. Questi mutamenti, dovuti all’evoluzione delle nuove tecnologie, possono influenzare profondamente l’esperienza di lettura, generando reazioni diverse che spaziano dall’accettazione all’insoddisfazione del lettore rispetto al supporto adottato. Nonostante i nuovi dispositivi elettronici cerchino di emulare l’esperienza di lettura procurata dal libro cartaceo, il digitale continua a plasmare la nostra percezione della lettura, evidenziando le differenze nel manipolare un testo fisico rispetto a un testo visualizzato attraverso lo schermo di un e-reader. Il presente contributo propone alcune tematiche emerse da uno studio di caso sulla percezione della lettura digitale nel contesto accademico dell’Università di Salamanca. L’obiettivo è quello di conoscere e approfondire preferenze, aspettative e comportamenti dei lettori moderni, mettendo in evidenza il divario venutosi a creare tra la lettura analogica e quella digitale, motivato principalmente dalle differenze strutturali ed estetiche tra i due formati di testo e, di conseguenza, dalla loro interazione con il lettore.</p>2024-07-31T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Ludovica Mastrobattistahttps://aibstudi.aib.it/article/view/14044Il lato oscuro del libro medievale: alcune riflessioni su recenti progetti di descrizione degli incunaboli2024-06-04T10:27:20+00:00Simona Inserrasimona.inserra@gmail.com<p>Il contributo propone una riflessione metodologica sui recenti progetti legati alla descrizione degli incunaboli, avviati nel 2015 in Sicilia, a Siracusa, e poi approdati in altre regioni italiane e anche oltre confine, a San Marino e a Nova Gorica. La prassi applicata si rivolge allo studio e alla descrizione degli incunaboli con una metodologia di ambito propriamente codicologico, un approccio non considerato più scientifico di altri, ma, secondo chi lo pratica, quello che permette di osservare con maggiore attenzione i dettagli di natura sia testuale sia materiale, e anche di mettere in luce talune difficoltà descrittive. Si potrebbe forse parlare, quindi, di una metodologia di descrizione di incunaboli in fase sperimentale, sebbene siano trascorsi già quasi dieci anni dalla sua prima applicazione, che guarda indietro al modello del manoscritto, ma punta in avanti verso la descrizione del libro antico a stampa.</p>2024-06-25T00:00:00+00:00Copyright (c) 2024 Simona Inserra