Biblioteche e discovery tool: il caso OneSearch e l’ateneo di Siena
DOI:
https://doi.org/10.2426/aibstudi-11501Parole chiave:
discovery tool, OneSearch, digital libraryAbstract
Obiettivo dell’articolo è esaminare la successione di eventi che ha portato allo sviluppo dei moderni strumenti di ricerca bibliografica con particolare riferimento ai discovery tool.
La prima parte dell’analisi si focalizza sull’evoluzione del catalogo online, principale strumento di mediazione tra la biblioteca e il mondo esterno e in quanto tale oggetto di infinite discussioni sin dalla fine degli anni Settanta, quando sono stati sviluppati gli OPAC di prima generazione. L’avvento del Web, con le sue funzioni di interattività, socialità e ipertestualità, ha contribuito a portare alla luce le criticità dei cataloghi tradizionali e la loro incapacità di rispondere alle nuove esigenze degli utenti, tanto che i motori di ricerca hanno rischiato di diventare i principali strumenti di ricerca e recupero delle risorse documentarie. In questo contesto sono nati due nuovi strumenti: i next generation catalog e i discovery tool, cataloghi di nuova generazione integrati con il Web e in grado di offrire all’utente modalità di navigazione simili a quelle della rete.
Poiché l’uso di questi nuovi strumenti segna un importante punto di rottura con il passato, la seconda parte dell’articolo presenta i risultati di un’analisi qualitativa sul rapporto degli utenti della Biblioteca “Circolo Giuridico” dell’Università di Siena con la nuova piattaforma di ricerca OneSearch adottata dagli atenei toscani.
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