Controlled digital lending e digital lending: un confronto sulla lettura digitale tramite le biblioteche
DOI:
https://doi.org/10.2426/aibstudi-13903Parole chiave:
controlled digital lending, prestito digitale, diritto d'autoreAbstract
Il controlled digital lending è un modello di digitalizzazione e prestito di libri da parte di biblioteche sviluppato negli Stati Uniti. Esso è basato sulla first sale doctrine e il fair use ed è stato implementato su larga scala dalla Open Library di Internet Archive. Nonostante questo, non è previsto dalla legge sul copyright statunitense.
Il controlled digital lending e l’attività della Open Library hanno stimolato una serie di tensioni all’interno del sistema del libro, sfociate nel caso giudiziario Hachette v. Internet Archive.
Una questione ricorrente proposta – seppur in modalità e con obiettivi diversi – dagli editori, da Internet Archive, dalla Corte incaricata di decidere sul caso e dagli stessi teorizzatori del controlled digital lending, è il rapporto tra quest’ultimo e il prestito digitale bibliotecario (digital lending o e-lending).
Con questo articolo si intende mettere a confronto il controlled digital lending con il prestito digitale, al fine di evidenziare le differenze sostanziali, considerando diversi fattori ed elementi che li distinguono. Inoltre si analizza l’IFLA Statement on controlled digital lending del 2021 per comprendere la posizione di IFLA riguardo al controlled digital lending e al rapporto tra questo e il prestito digitale. Contestualmente si fa riferimento ad alcuni momenti e questioni della vicenda giudiziaria Hachette v. Internet Archive, utili ad approfondire il rapporto tra controlled digital lending e digital lending e alcuni contrasti tra gli attori del sistema del libro e della lettura.
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