Nello spirito di Budapest: open access e transformative agreements

Autori

DOI:

https://doi.org/10.2426/aibstudi-13982

Parole chiave:

open access, contratti trasformativi, ricerca scientifica

Abstract

A vent’anni dalla sua nascita, il Movimento per l’accesso aperto ha influenzato in maniera significativa la diffusione dei risultati della ricerca scientifica. La maggior parte degli articoli pubblicati prevede qualche forma di apertura, 50 milioni sono quelli depositati in archivi aperti e le istituzioni che hanno aderito alla Budapest Initiative hanno superato il migliaio di unità. Il successo dell’iniziativa è tanto più sorprendente in un contesto di privatizzazioni dei beni e dei servizi attuate dalle comunità nazionali e sovranazionali. Ma la maggior parte delle pratiche di accesso aperto è ancora legata alla gold road, attuata sempre più spesso attraverso i transformative agreements. Riteniamo che questo modello, lucrativo per gli editori e oneroso per i ricercatori, non rispetti il vero spirito dell’open access, che implicava, come si evince dalla dichiarazione rilasciata per il ventennale della BOAI, un’idea delle risorse scientifiche e della scienza come bene comune. Una modalità diversa di diffusione della ricerca, oltre ad essere più sostenibile, potrebbe dar conto in maniera più appropriata del processo stesso di ricerca, facilitando la grande conversazione necessaria all’avanzamento della scienza.

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Pubblicato

15-03-2024

Come citare

Dotti, E. M. (2024). Nello spirito di Budapest: open access e transformative agreements. AIB Studi, 63(3), 523–531. https://doi.org/10.2426/aibstudi-13982

Fascicolo

Sezione

Note e discussioni