Per un sistema bibliotecario nazionale: le biblioteche nei lavori della Commissione Franceschini
DOI:
https://doi.org/10.2426/aibstudi-11539Parole chiave:
italian national libraries system, Franceschini committee, Emanuele CasamassimaAbstract
I lavori della Commissione Franceschini – istituita nel 1964 – sono uno strumento utilissimo per capire qual era la realtà delle biblioteche italiane intorno alla metà degli anni Sessanta del secolo scorso, e a che punto era la riflessione sulla loro funzione culturale.
Negli atti pubblicati con il titolo Per la salvezza dei beni culturali in Italia, la Commissione avanzò alcune proposte in merito alla revisione delle leggi per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali, la più rilevante delle quali è l’introduzione di un nuovo concetto di ‘bene culturale’ non più identificato con gli oggetti di pregio e valore artistico, ma ricondotto alla nozione di testimonianza della storia materiale di una civiltà. Secondo questo approccio, anche i libri e i documenti archivistici rientravano tra i beni culturali.
All’interno del Gruppo per gli archivi e le biblioteche vi fu un acceso dibattito, e per la prima volta nel secondo dopoguerra la necessità di organizzare un sistema bibliotecario nazionale venne considerata una questione cruciale per la crescita del Paese: finalmente si parlava di biblioteche al di fuori dei circoli ristretti dei professionisti del settore. Per questa e per molte altre ragioni i lavori della Commissione Franceschini sono state a lungo – e sono tuttora – un punto di riferimento per il dibattito bibliotecario.
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