I Manifesti UNESCO sulla biblioteca pubblica, 1972-2022
DOI:
https://doi.org/10.2426/aibstudi-14011Parole chiave:
UNESCO 1961-2022, Manifesto UNESCO delle biblioteche pubbliche 1972, Manifesto IFLA/UNESCO delle biblioteche pubbliche 1994, Manifesto IFLA/UNESCO delle biblioteche pubbliche 2022, biblioteconomia comparataAbstract
Il saggio ricostruisce l’evoluzione dei Manifesti UNESCO sulla biblioteca pubblica dalla prima revisione del 1972 alla recente versione del 2022.
Il Manifesto 1972, aggiornamento frettoloso del testo del 1949, segna un netto cambio di destinatari: non più le comunità locali, i cittadini e la professione bibliotecaria, ma le autorità pubbliche e la professione. Forte è l’accento sul ruolo della biblioteca pubblica nella cultura, nella lettura e nell’informazione; sul diritto all’accesso per tutti; sui nuovi media.
Il Manifesto 1994 è il primo congiunto IFLA-UNESCO. Esso pone una connessione intima fra la libertà, il benessere, lo sviluppo della società e degli individui e l’esercizio consapevole e pieno del diritto di accesso alla conoscenza.
La biblioteca pubblica come local gateway to knowledge: definizione efficace di una visione non localistica. Nel testo tuttavia vi è uno scarto fra la formulazione dello scenario di contesto e la ricchezza di contenuti emersi dal 1990 negli Human development reports dell’United Nations Programme Development, di radicale ripensamento del concetto tradizionale di sviluppo.
Il Manifesto 2022 nasce dalla collaborazione fra IFLA e UNESCO-Section Information For All Programme. Il saggio si interroga sui tre nuclei tematici fondamentali del nuovo testo:
- lo ‘sviluppo sostenibile’. Un richiamo più esplicito all’Agenda ONU 2030 avrebbe reso più trasparente il tipo di orientamenti necessari (approccio sistemico, multidimensionale e interistituzionale; progettazione integrata; sviluppo dei saperi di feedback; prospettiva intergenerazionale) per affrontarne le sfide;
- le ‘biblioteche nella società della conoscenza’. Vi è una connessione molto forte fra saperi e competenze di cittadinanza, con il risalto dato alla cittadinanza scientifica e a modalità e strumenti per un suo effettivo e quotidiano esercizio;
– la ‘comunità’ è filo conduttore pervasivo. I cittadini non sono solo fruitori, ma costruttori di saperi; le biblioteche hanno un ruolo essenziale nella costruzione di saperi bridging e comunità aperte.
Il Manifesto IFLA/UNESCO 2022 è probabilmente un testo di transizione. Nella articolazione di missioni per la biblioteca pubblica contenuta nel Manifesto c’è una tensione sottostante di futuro in una preoccupata attenzione al presente. È uno dei messaggi più significativi, che avrebbe potuto forse essere reso più nitido e intenso con una più stretta integrazione fra le diverse missioni della biblioteca pubblica e una più forte integrazione della ricca tradizione UNESCO sulle politiche educative, il cultural heritage, il dialogo interculturale, lo sviluppo umano.
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