Tutte le passioni non spente di un bibliotecario: considerazioni attorno a <em>La biblioteca che verrà di Luca Ferrieri</em>
DOI:
https://doi.org/10.2426/aibstudi-12257Parole chiave:
public libraries, theory of librarianship, future of librariesAbstract
Il recente volume di Luca Ferrieri (La biblioteca che verrà: pubblica, aperta, sociale. Milano: Editrice bibliografica, 2020) interviene nel dibattito sul futuro della biblioteca pubblica – dibattito che anima la letteratura biblioteconomica ormai da decenni – con una trattazione ad ampio raggio delle tematiche più complesse relative agli aspetti organizzativi e all’impatto sociale che le biblioteche avranno negli anni a venire. L’assunto principale dell’autore è che il paradigma identitario della public library sia definitivamente imploso e che attorno ai valori evidenziati nel complemento del titolo di questo saggio – la biblioteca come bene pubblico, l’apertura come atteggiamento nei confronti delle esigenze dei singoli utenti e delle molteplici lingue e formati dei documenti, la socialità come valore in cui riconoscersi – sia da imbastire un’idea innovativa di biblioteca per le nuove esigenze di chi abita il nostro tempo. Un’idea di biblioteca che, necessariamente, per essere credibile ed efficace, deve fondarsi su una profonda ricerca teorica attorno al senso del proprio essere. L’articolo esamina il lavoro di Ferrieri cercando di evidenziare luci e ombre di un saggio complesso, estremamente documentato e, fuor di dubbio, animato da una sincera passione nei confronti del mondo delle biblioteche e dei bibliotecari.
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