La post-verità come volto di una nuova inquisizione

Autori

  • Andrea Zanotti Alma Mater - Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Giuridiche

DOI:

https://doi.org/10.2426/aibstudi-11835

Parole chiave:

truth, inquisition, books index

Abstract

Il contributo prende le mosse dall’organizzazione verticale del pensiero che ha caratterizzato lo sviluppo della conoscenza sino a qualche decennio fa, la cui matrice era individuabile nella derivazione teologica e nella propensione conseguente a ridurre il molteplice ad unità. Questo modo di procedere aveva anche consentito di distinguere indefettibilmente il male dal bene, stigmatizzando le deviazioni dall’ortodossia. Da queste premesse trae origine l’Inquisizione e l’istituzione di un Indice dei libri proibiti – non di rado salvati dentro le mura amiche delle biblioteche.  Nel processo di secolarizzazione la scienza tende a prendere il posto della religione e a difendere a sua volta la verità con procedimenti di validazione e di giudizio promossi dalla comunità dei ricercatori. L’affermato domino della tecnica rompe un equilibrio e introduce una organizzazione orizzontale del pensiero. Nel suo procedere essa è sorretta da un’enorme capacità di calcolo che aumenta esponenzialmente sia la quantità di informazioni disponibili, sia la possibilità per ogni soggetto di fruirne – anzi di averne a disposizione molto di più di quanto egli possa percepire. Il teatro di questa rivoluzione è la rete: e l’attore principale si delinea essere l’intelligenza artificiale, che partecipa non solo del processo conoscitivo, ma anche di quello divulgativo. È in questo contesto che possono germinare e prosperare fake news che alimentano libri e sistemi mass mediali generati da un sistema sempre più sofisticato e difficile da smascherare, dove nemmeno la semeiotica classica ci può aiutare nell’interpretazione di un testo. In questa sorta di Babele dove ognuno è libero di credere tutto e il contrario di tutto, può affermarsi un pensiero unico che tende verso un’organizzazione planetaria delle risorse e delle intelligenze. Esso assume il volto della tolleranza repressiva, di un’inquisizione a rovescio che tollerando e uniformando tutto, espelle, in verità, ogni elemento di differenza. In questa prospettiva, non c’è intervento pubblico che ci possa aiutare: la fatica della responsabilità personale e la ricerca di qualche principio sono gli strumenti che possiamo utilizzare. In questa prospettiva, Grozio e il giusnaturalismo, storicamente perdenti, possono ancora additarci una via.

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Biografia autore

Andrea Zanotti, Alma Mater - Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Giuridiche

Ordinario di Diritto Canonico presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell'Alma Mater - Università di Bologna. Presidente della Fondazione Golinelli

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Pubblicato

31-05-2019

Come citare

Zanotti, A. (2019). La post-verità come volto di una nuova inquisizione. AIB Studi, 58(3). https://doi.org/10.2426/aibstudi-11835

Fascicolo

Sezione

Note e discussioni