L'algoritmo, la scimmia e lo specchio: la scorciatoia di Machina sapiens secondo Nello Cristianini
DOI:
https://doi.org/10.2426/aibstudi-14131Parole chiave:
IA, IA generativa, Sistemi di raccomandazione, Biblioteche, Bias, Disinformazione, AI literacyAbstract
Se nel 2017 esplodeva il dibattito sui disturbi dell’ecosistema informativo, oggi la parola d’ordine è Intelligenza artificiale. Se ne parla ovunque, talvolta superficialmente, mentre sarebbe bene riflettere sull’impatto di questa evoluzione sui disordini dell’ecosistema informativo, e, di conseguenza, sulle conoscenze necessarie ai bibliotecari che si occupano di AI literacy: occorre aiutare le comunità servite a capire il contesto, mentre esplorano i nuovi strumenti.
Due libri recenti di Nello Cristianini, professore di Intelligenza artificiale all’Università di Bath, chiariscono quali passi hanno facilitato l’evoluzione della IA generativa e dei meccanismi di raccomandazione, ma anche causato certe criticità. La IA generativa ha le sue radici negli anni Cinquanta, in Alan Turing e la scuola di Dartmouth; iniziata con l’idea di ricreare l’intelligenza umana attraverso un approccio logico, ha poi visto prevalere quello statistico, con le macchine che apprendono dai dati. I Big data, da Internet in poi, hanno fornito sempre più materiale sugli umani, così la macchina ha cominciato a conoscerli e a restituire una loro immagine. In fondo, la IA è uno specchio che pone l’umanità davanti ad una immagine di sé stessa, un’occasione per crescere.
Queste tecnologie offrono enormi opportunità, anche se non mancano le criticità. Una maggiore consapevolezza aiuta a porre i nuovi strumenti nel contesto, ad essere maggiormente critici, in modo costruttivo, a prevenire le trappole dei disturbi dell’ecosistema informativo. La AI Literacy ha diversi gradi: gli esperti devono saper creare e gestire le macchine, ma per le persone comuni è sufficiente usare con consapevolezza gli strumenti, e i lavori di taglio divulgativo di Cristianini spiegano semplicemente come funzionano queste macchine che quotidianamente entrano nelle vite degli umani.
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